[youtube]https://youtu.be/6s63V-TQFVI[/youtube]Caro Signor Maestro, difficile non gioire per ogni vittoria della Celeste. Difficile non farlo soprattutto se si è imparato a capire un popolo di 3 milioni di abitanti che somiglia a Noi Sardi. Non si giustificherebbero i 15 calciatori passati per Cagliari, molti di loro diventati Sardi quanto Noi. Abbiamo da imparare. Siamo anche noi 3 milioni ma la metà costretta a lasciare la Nostra Terra e non certo per giocare al calcio. Per lavorare perchè non abbiamo ancora capito a fondo la ricchezza della terra a cui apparteniamo. Stiamo costruendo l’orgoglio e la consapevolezza giusta perchè si possa diventare Campioni del Mediterraneo come la Celeste lo è del Sud America. Il nostro legame è forte e con Lei, Signor Maestro, è diventato più forte, almeno per quanto mi riguarda. Lei è riuscito a portare i valori educativi e didattici nel calcio, per diventare un esempio per le nuove generazioni. Sa quanto è difficile farlo in Italia. L’ha sperimentato sulla sua pelle. Per un risultato di questo tipo ci deve essere la cultura giusta e Lei, Maestro, ha trovato l’humus adatto a far trionfare valori assoluti anche nello sport più popolare e frivolo.  Ci permettiamo quindi di gioire con la Celeste. Lo facciamo con Lei con Francescoli, Herrera, Dario Silva, O’Neill, Abeijon, Bizera , Lopez e Ceppelini. Coloro con i quali il legame è forte ed è scandito da amicizia vera. Vamos Maestro,  sapendo che si può vincere anche senza morire. Con la forza di una volontà che solo chi è padrone di se stesso sa avere. Incapaci di abbassare la testa, orgogliosi di guardare  negli occhi.