Forse riuscirò a realizzarlo. E’ così vicino che mi fa quasi paura. Un sogno che non è solo il mio. Tanti come me lo volevano realizzare prima di me. Roberto Puddu, Tonio Deligia, Gino Mameli, Sandro Angioni… Tanti che hanno capito la diffusione dello sport, la sua trasversalità, il fatto che la nobiltà non sta nella disciplina o nella categoria ma nel concepire l’essere sportivo. Senza di loro io non ci sarei così vicino. Perchè attraverso loro sono arrivato fin qui. Se Roberto non mi avesse ceduto la sua radiocronaca quando avevo soli quattordici anni. Se non mi avesse portato prima a Telesei e poi a Telesetar. Dove ho conosciuto altri inguaribili sognatori. Tonio e Gino sono pionieri dello sport di tutti e per tutti.  Non hanno mai chiuso una porta e in quella porta mi sono infilato. Telecronache di qualsiasi sport, di qualsiasi categoria. Proprio come il sogno che si avvera. Dopo aver combattuto a lungo con chi sosteneva e ancora sostiene che lo sport e l’interesse conseguente si apre e si chiude con il Cagliari. Io che vivo ormai di Cagliari e per il Cagliari penso che il Cagliari sia il vertice. Come la Dinamo. Ma c’è chi sostiene questa grande passione con un’anima sportiva che non si può trascurare. Si sente il Cagliari, si sente la Dinamo se si ascolta tutto lo sport. E tutto lo sport merita di essere visto e ascoltato. Un sogno che sembra realizzarsi e che diventa patrimonio comune. Perchè c’è chi ha creduto nel progetto. Non è vero che tutti i politici sono uguali. Ci sono quelli che ascoltano il mondo e non solo se stessi. Talvolta sbagliano perchè fanno e un giorno vi dirò di un amico che non ha pesato appartenenze politiche per ascoltare e valutare, tanto da sostenere. Senza di lui e senza la lungimiranza imprenditoriale il sogno sarebbe solo tale. Ma la Sardegna non è solo di pocos, locos e malo unidos. E spero che presto questo venga ancora una volta dimostrato