
TV, SERVIZIO PUBBLICO
- Agosto 11, 2013
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Prendo spunto da chi in questo periodo ha chiesto le dirette delle amichevoli del Cagliari in Sardegna e servizi puntuali in merito. Videolina Sport ha fatto più di quel che poteva con le sue risorse, compensando al servizio pubblico che non c’è stato. Le uniche immagini che avete visto sono le nostre, girate da noi e cedute a Infront in cambio del diritto di trasmettere le cronache integrali e in differita, a livello regionale, con il benestare del Cagliari Calcio. Un servizio reso senza che i cittadini versino un soldo sul nostro conto. Solo sintesi differite Sportitalia, qualche servizio RAI, NIENTE Sky e Mediaset. Diverso sarebbe se… 113,50 euro per 677.670 famiglie sarde. La RAI conta di incassare in Sardegna 76 milioni, 935 mila, 545 euro di abbonamenti. Quasi 77 milioni di euro per un servizio pubblico TV che ai Sardi viene reso in che modo? Ci sarebbe da riflettere perché da qui parte il grosso problema della nostra difficoltà culturale e conseguentemente economica. Informazione che possa essere utile ai Sardi ce n’è veramente poca. In che cosa si distingue il palinsesto RAI? Come si caratterizza tanto da giustificare la spesa per le nostre famiglie? L’informazione locale è decisamente inferiore a quella che propone qualsiasi emittente privata regionale. L’informazione nazionale non è superiore a qualsiasi altra emittente italiana. La garanzia di equità è un parametro soggetto a fluttuanti influenze politiche, potremmo definirle quasi “di regime”. Lo spazio concesso in palinsesti nazionali alla nostra Isola è praticamente nullo. Perché spendere MALE questi soldi? Una seria politica democratica dovrebbe permettere al cittadino di destinare il suo abbonamento al servizio che gli è più utile. 76 milioni di euro permetterebbero a qualsiasi TV sarda di poter programmare un palinsesto che risparmiando su nani e ballerine garantirebbe seria informazione, promozione del territorio, rilancio economico concreto. Perché oltre all’abbonamento la RAI mangia pubblicità in seguito a numeri e dati di ascolto che sono una naturale conseguenza dei soldi che può sperperare. Noi, in Sardegna, con 77 milioni di euro di base, potremmo comprare i diritti individuali del Cagliari Calcio, potenziare il sistema giornalistico, proporre cultura locale, acquistare pacchetti per garantire anche frivole trasmissioni di intrattenimento. 77 milioni di euro sono uno dei tanti bottini che alla Sardegna non producono vantaggi ma creano disservizi. Un’idea per i futuri amministratori che potrebbero smontare il giocattolo mangiasoldi. Per rilanciare un settore economico che garantirebbe la tutela delle minoranze e sarebbe un servizio reale per il cittadino.
Giulis Lord Redda
Condivido e aggiungo che il vostro messaggio molto chiaro darebbe forza solo a voi emittente regionale che comunque avrebbe tutto il diritto di ricevere un sostegno economico in grado di rendere l’informazione corretta e pubblica, ma secondo il mio modesto parere risulterebbe comunque essere una goccia in un oceano proprio in quel giocattolo mangiasoldi come vuoi bene avete definito, forse un po tardi anche se tardi non lo è mai in quanto se ci fosse veramente la volontà di rendere l’informazione 360 gradi per tutta la popolazione sarda comunque non credo sia giusto chiedere soldi alla stessa popolazione come credono sia giusto che la Rai nata come tv pubblica, oggi sia una delle emittenti più ricche su tutto il territorio nazionale anche più di quelle private che per assurdo offro servizio 100 volte migliore senza chiedere un ,euro, allora mi domando se non fosse il caso di guardare più grande ed eliminare Roma in tutti i suoi aspetti dittatoriali che servono solamente a impedire lo sviluppo della nostra terra aggiungo volutamente.
Io propongo su basi certe lo sviluppo regionale sardo su tutti i fronti sia quel informativi siano quelli turistici siano quelli industriali La Mia Sardegna potrebbe essere la Sardegna* SVIZZERA * d’Europa…. Senza ombra di dubbio se i nostri politici in Sardegna amassero veramente la propria terra e soprattutto i suoi abitanti sarebbero pronti a sacrificare i loro sporchi introiti, cambiando ogni prospettiva della propria vita in cambio di niente, esclusivamente per il bene della Sardegna questo senza svenderla e senza chiedermi ricatto per la sua posizione strategica ne secoli basterebbe semplicemente firmare un progetto saltando tutta la burocrazia e soprattutto quella burocrazia che ne ammazza ogni suo sviluppo.
Io garantisco sulla base del suddetto progetto uno sviluppo in 5 anni di tutta la Sardegna con poche regole semplici ma trasparenti, vi dico anche che un mio messaggio viaggia verso la Regione Sardegna affinché questo sia ascoltato io spero che non sia utopia vedere la Sardegna emergere da una situazione di crisi che non gli appartiene ma che ha ereditato perchè mal guidata da persone probabilmente senza scrupoli che pensano solo al giocattolo mangiasoldi.. Attendo fiducioso risposte da chiunque voglia aiutarmi a lanciare questo messaggio profondo e di Amore per Sardegna e Sardi.. Per salvare la Sardegna ci vogliono soldi molti soldi ma questi non si possono chiedere ai sardi che già combattono con la propria tasca per arrivare a fine mese ci vogliono forze economiche pronto investire a fronte di un progetto globale senza passare da Roma senza tangenti, semplicemente Sardi e Sardegna, ne milanesi nel torinesi.
Vittorio Sanna
Grazie del suo intervento. Infatti non si chiedono ulteriori soldi ai Sardi ma di dirottare quelli che si spendono per la RAI verso l’emittente che il cittadino ritiene possano produrre un miglior Servizio Pubblico. È uno dei tanti settori dove si crea un monopolio di Stato invece che la tanto decantata e promozionata Libera Concorrenza.
Giulis Lord Redda
Precisando che io sono con lei perchè il vostro contributo sia sempre informazione corretta e trasparente sono il primo a dire che bisogna aiutare l informazione, è evidente che entrambi vogliamo il bene della nostra terra sarà mia cura contattarla appena sarò in Sardegna.
Vittorio Sanna
Per tutto il resto, per il suo progetto, se ritiene possa fare qualcosa, sono disposto a sentire e poi eventualmente a contribuire. Saluti