Doveva essere la ciliegina nella torta. Rischia di non esserci la ciliegina e tutti ne parlano. Ma si parla meno del fatto che anche la torta non è ancora pronta. Il rischio concreto è che l’attenzione generale venga dirottata sul giocatore che veniva ritenuto superfluo. A riascoltare le parole di un mese or sono può essere addirittura normale che Suazo non abbia firmato. Perchè sarebbe dovuto arrivare a mercato finito, cosa che non è assolutamente accaduta. E’ nella profondità della mancata firma che ci sono le ragioni vere di tutto ciò che propone l’estate rossoblu, il rapporto con Giovanni Branchini. Fino al solito  mese or sono c’è soprattutto un caso che ha increspato i rapporti, il mancato riscatto di Acquafresca. E’ così che il procuratore che aveva suggerito Donadoni si ritrova ad essere lontano dagli intenti di Viale La Playa. Pisano, Dametto, Suazo, Sivakov, Burrai sono tutti giocatori che fanno riferimento a Branchini. E per molti di essi c’è una storia da raccontare, dalle misteriose vacanze del bielorusso al mancato riscatto dell’ex Foggia.  Oggi tutti chiedono, ad ogni incrocio se Suazo rimane. Suazo forse rimarrà se deciderà di guardare in faccia la realtà che in questo momento lo pone in una situazione di svantaggio, in attesa di tornare grande. Farebbe molto male a non valutare personalmente e finire nel mezzo di fronti che si combattono  per motivi esclusivamente economici. La soluzione alla crisi e al tormentone è una firma. Anche se fosse stata in bianco. Le inadempienze di Cellino sono altre e forse molto più gravi. Non distrarsi e porre rimedio è di fondamentale importanza a 26  giorni dal debutto in campionato