Lavoro da tanti anni e affronto a viso aperto le difficili situazioni professionali. Lo faccio conscio del fatto che ho mille difetti ma con l’intento di essere sempre libero e leale. Libero e leale non è sempre cosa gradita, a quanto pare. Libero vuole anche dire capace di esprimere il mio pensiero e di decidere del mio fare. Non gradisco essere sfruttato, essere preso in giro, essere  preso per il collo. Tento invece di chiarire a quattrocchi i miei pensieri, di confrontare le diverse posizioni. Ho rapporti molto schietti e diretti e quando gli intermediari non rispondono all’idea che mi son fatto dei miei interlocutori principali, preferisco verificare alla fonte. Mi dicono che questo non è stato gradito, che avrei scavalcato poteri che ora me la vogliono far pagare.  Non sapevo esercitassero un potere non loro come se lo fosse. Non hanno che da dirmelo. Mi prenderò cura di me stesso “punito”. Verificherò le mie colpe. Mi confronterò per capire cosa ho sbagliato. Sono disposto a pagare. Basta che gli uomini che dicono di essere di esclusivo valore morale, che appartengono a caste selezionate, sappiano dimostrare con i fatti il loro sigillo. Cosa volete possa fare un ciarlatano come me? Niente. Salvo dire la mia verità, far conoscere  come funziona il mondo, perchè altri non sbaglino come ho sbagliato io. Sottoporre all’attenzione generale questi comportamenti, attraverso prove concrete.  Ho un angolo anche io in cui chiudermi. Ma nessuno pensi che rinuncerò a difendere me stesso e a sostenere la mia povera causa. Mi difenderò per quanto potrò difendermi. Anche se conto oggi più di prima sulla parola data da chi ritengo un gentiluomo. A lui ritornerò prima di qualsiasi definitiva decisione. E  sono sicuro che non mi ritroverò solo.