Se la chiarezza è alla base della comunicazione, faccio fatica a capire i termini utilizzati per portare alla gente concetti nuovi. Il termine nuovo è “sovranismo”. Chi ha come obiettivo “tentare di capire” si trova in seria difficoltà. La ricerca di una risposta immediata si scontra con la mancanza di una risposta immediata che esprima il concetto politico. Sovrano è abitualmente utilizzato come sinonimo di monarca, che non è esattamente un riferimento compatibile con i movimenti a carattere indipendentista. Potrebbe addirittura essere fuorviante visto che i conflitti tra movimenti spesso sono stati caratterizzati da individualismi capaci di portare a scissioni tavolta concatenati nel tempo: sovranismo non ha nulla a che fare con monarchia. Quindi sovrano è da riportare al concetto di Jean Bodin, filosofo e giurista francese del ‘600, che definisce sovrano quel “potere assoluto e perpetuo che è proprio dello Stato”. E qui si intreccia un altro contrasto: come può essere “sovranista”, con potere assoluto, uno stato sardo che farebbe capo a schieramenti con partiti italiani? L’ incontro tra i partiti nazionali di sinistra o di destra con i “sovranisti” è una contraddizione filosofica e lo sarebbe ancor più sul piano pratico. Sono episodi recenti le ingerenze delle segreterie nazionali nelle dinamiche locali. Diventa difficile pensare che si possa essere “sovranisti” dentro il PD o dentro il PDL. Per essere sovranisti si deve essere solo indipendentisti. Soli gruppi indipendentisti uniti dal concetto di diventare custodi del “potere assoluto e perpetuo proprio dello Stato”. “Sovranismo” rischia di diventare un concetto imroprio, incomprensibile e fuorviante. Soprattutto se abusato. Se capire è alla base del coraggio utile ad un cambiamento in questo caso rischia di ottenere un effetto contrario: è utile a confondere e far fallire il cambiamento. So che ci sono però intellettuali in grado di spiegarmi meglio il concetto, se stessi sbagliando. Un chiarimento sarebbe utile a noi che del sovranismo vorremmo essere anche semplici sostenitori, perchè per essere sovrani bisogna avere dei sudditi che si spera non siano dentro gli apparati che hanno portato la Sardegna all’attuale deriva.