
SOVRANI, VASSALLI E SOVRANISTI
- Agosto 21, 2013
- 2
Se la chiarezza è alla base della comunicazione, faccio fatica a capire i termini utilizzati per portare alla gente concetti nuovi. Il termine nuovo è “sovranismo”. Chi ha come obiettivo “tentare di capire” si trova in seria difficoltà. La ricerca di una risposta immediata si scontra con la mancanza di una risposta immediata che esprima il concetto politico. Sovrano è abitualmente utilizzato come sinonimo di monarca, che non è esattamente un riferimento compatibile con i movimenti a carattere indipendentista. Potrebbe addirittura essere fuorviante visto che i conflitti tra movimenti spesso sono stati caratterizzati da individualismi capaci di portare a scissioni tavolta concatenati nel tempo: sovranismo non ha nulla a che fare con monarchia. Quindi sovrano è da riportare al concetto di Jean Bodin, filosofo e giurista francese del ‘600, che definisce sovrano quel “potere assoluto e perpetuo che è proprio dello Stato”. E qui si intreccia un altro contrasto: come può essere “sovranista”, con potere assoluto, uno stato sardo che farebbe capo a schieramenti con partiti italiani? L’ incontro tra i partiti nazionali di sinistra o di destra con i “sovranisti” è una contraddizione filosofica e lo sarebbe ancor più sul piano pratico. Sono episodi recenti le ingerenze delle segreterie nazionali nelle dinamiche locali. Diventa difficile pensare che si possa essere “sovranisti” dentro il PD o dentro il PDL. Per essere sovranisti si deve essere solo indipendentisti. Soli gruppi indipendentisti uniti dal concetto di diventare custodi del “potere assoluto e perpetuo proprio dello Stato”. “Sovranismo” rischia di diventare un concetto imroprio, incomprensibile e fuorviante. Soprattutto se abusato. Se capire è alla base del coraggio utile ad un cambiamento in questo caso rischia di ottenere un effetto contrario: è utile a confondere e far fallire il cambiamento. So che ci sono però intellettuali in grado di spiegarmi meglio il concetto, se stessi sbagliando. Un chiarimento sarebbe utile a noi che del sovranismo vorremmo essere anche semplici sostenitori, perchè per essere sovrani bisogna avere dei sudditi che si spera non siano dentro gli apparati che hanno portato la Sardegna all’attuale deriva.
MothC
Una ulteriore considerazione, estensiva ma necessaria a chiarire: da quanto dici non è chiaro se sia l’incontro tra le forze PD e PDL a rendere impossibile il sottoporsi a un governo da essi espresso. Se ne potrebbe ricavare che con un altro tipo di governo le cose potrebbero andare diversamente. E’ così? Ad esempio che tipo di governo dello Stato pensi potrebbe ben coordinarsi con il governo di una regione (con dei tratti indipendentisti)?
Un saluto.
Cordialmente.
Giuliu
Ciao Vittorio,
il termine, un neologismo se vogliamo e come molti lo definiscono, è utilizzato da tanti, troppi forse. Ad ogni modo c’è una parte che lo utilizza, manco tanto, per definire un percorso a gradi, che porta ad interpetare e agire in maniera sovrana, sovranisticamente. Significa cominciare a fare tutto quello che uno “Stato” farebbe per il proprio popolo.
Realisticamente, la sovranità compiuta, è ovviamente solo di uno stato sovrano, compiuto appunto, ma questo sarà, ottimisticamente proponibile e possibile solo tra almeno un decennio. Nel mentre che si fa? Si partecipa sapendo bene che non deciderai nulla? Che intanto tutto continua ad andare a rotoli? Credo che sia più giusto pensare a cosa si può fare già oggi, come l’istituzione dell’agenzia sarda delle entrate, come il governo dell’energia, della lingua e della cultura sarda, dei trasporti e tutto il resto, tutto fattibile da oggi stesso in maniera significativa, anche se non completa. Governare il territorio è una necessità immediata non rimandabile a tempi remoti. Per questo noi del partito dei sardi abbiamo proposto al csx “sardo” se è interessato a questo percorso. Non è detto che accettino, nel caso arrivederci e grazie, come già successo alle scorse elezioni con Soru, ma se accettano, secondo te, è davvero un obrobrio? Ripeto, sinceramente non credo accettino, troppo impegnativo per loro, e molto probabilmente andremo per conto nostro.
Un abbraccio
Giuliu