Non c’è pace nel Cagliari. E’ diventata una tradizione la baraonda estiva che si proclama con la prima amichevole. Nel momento in cui ci sarebbe bisogno di tranquillità divampano le polemiche. Marchetti due anni fa, Biondini l’anno scorso. Quest’anno poteva essere un incendio meno dannoso. Ribeiro non ha sputato sulla maglia. Ha semplicemente manifestato i suoi problemi personali. E invece è esplosa l’altra bomba che è stata innescata già da tempo. Riguarda i giocatori più amati. Coloro che si sono legati al Cagliari. Ficcadenti è l’imputato. Reo di aver tagliato Agostini e di avere come proposito la graduale esclusione di Conti e Cossu. Da buon aziendalista non fa altro che seguire le linee della società. Non lo aiuta un rapporto mai decollato con i tifosi, anche quelli meno caldi. Ha la patata bollente in mano che però potrebbe gestire meglio. Ci sta che anche quelli che vengono accusati di essere “senatori” vengano messi alla prova. Ieri sera nella prima amichevole soprattutto Conti ha ribadito sul campo la sua forza. Un giocatore di questa personalità tecnica e tattica il CAgliari non ce l’ha per poterlo rimpiazzare. Sarebbe un suicidio negarlo. Cossu ha tentato di fare altrettanto, avendo più difficoltà nel primo tempo abulico. Non certo aiutato da centrocampo e esterni che non accompagnato come nel primo tempo. Ed è curioso che i gol della prima frazione siano arrivati con percussioni centrali dove Ficcadenti non vuole il trequartistaI giocatori più rappresentativi questo devono fare. Ingoiare e dimostrare, rafforzando la loro posizione e rigettando le accuse di mettere loro al di sopra dell’interesse collettivo. Attenti però. Ieri qualche brutto segnale è arrivato dai tribuni della plebe. Quei giocatori che pur non avendo titolo conquistato e dovendo dimostrare tutto hanno dato la sensazione di isolare qualche concorrente nel ruolo. Concentrati nel neutralizzare i senatori si rischia di dare potere a chi non lo meriterebbe affatto. Tanto da trarne una indicazione: questo Cagliari ha bisogno di sano realismo. Ha una rosa che si è rinvigorita ma che deve essere gestita. Per farlo è necessario mettere da parte preconcetti e strategie segrete e operare tutti, veramente, nell’interesse del Cagliari. Non vale solo per i calciatori.