
Pocos, locos ma Fortza Paris
- Luglio 20, 2011
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[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=eqbuuPAwJeU[/youtube]C’era una volta una terra che era lontana e dalla quale i Sardi partivano per dare il loro contributo… Non erano obbligati a farlo perchè l’Isola era una ricchezza. Partivano e tornavano perchè nessuno voleva far violenza a se stesso. Non è dato sapere tutto ciò che si esportava. Certamente l’ossidiana sarda è stata ritrovata in diverse parti d’Europa. Certamente i nostri bronzetti non erano ferraglia di basso consumo visto che arricchivano le tombe dei potenti del Continente. Chissà quanto altro. C’era una volta la Sardegna che c’è ancora ma che talvolta si stenta a riconoscere. Soprattutto molti indigeni fanno fatica, vittima di un lavaggio cerebrale che ha cancellato (o tentato di farlo) una cultura millenaria. Che non è folclore. Perchè i codici scritti, l’organizzazione politica dei Regni della Nostra Isola sono qualcosa di più di una semplice prova. Sono la verità che ci hanno nascosto e che pian piano sta riemergendo, si sta liberando. E’ più facile per chi arriva da fuori capire la nostra ricchezza. Una ricchezza ancora non manifesta che è chiusa nella materia grezza di una natura che ci ha fatto un regalo che non vogliamo aprire. In questo pacco di verde mediterraneo scampato al fuoco e al disboscamento, sotto questa confezione di mare e granito, di spiagge e scogliere, in questo germoglio di natura scaldato dal sole e carezzato dal vento, c’è l’energia per rinascere. Il conduttore non può che essere il filo sottile della sua gente. Poco, matta e ancora disunita, ma sempre meno. Se insieme sapremo dare unità ad un discorso aperto da secoli l’autodeterminazione non è utopia. E’ un progetto. Le prove sono vincenti perchè, sui temi (nucleare e radar) la Sardegna si è unita, mettendo da parte le frivole e inutili barricate di quartiere. Dai contenuti possiamo ripartire e qui le proposte e i temi sono non solo graditi ma anche richiesti
Antonio Masia
Queste storie di razzie fatte in Sardegna dai signori del Continente devono uscire allo scoperto. Circa 2 anni fa visitai i boschi di Fonni, e insieme ad un gruppo fummo accompagnati all’interno di un luogo incontaminato da secoli dove ancora oggi vivono cervi e mufloni … ebbene la guida che conosce perfettamente la storia di quel territorio ha raccontato la vergognosa razzia di cerbiatti da parte dei Savoia . Le specie animali della Sardegna abbellivano i giardini torinesi … VERGOGNA !
Andrea
Bellissime parole Vittorio, e per un indipendentista come me sono ancora più belle…
PS
Spero solo che quel “Fortza Paris” di lussiana memoria non sia un richiamo politico… 🙂
Vittorio Sanna
Nessun riferimento “partitico”…Ciao e Grazie
Marinella Sestu
“E’ più facile per chi arriva da fuori capire la nostra ricchezza… ” Molti non vogliono prendere coscienza di quanta ricchezza abbiamo a portata di mano e di quanto noi sardi siamo fortunati in questo senso, perchè è più facile far parte della massa e lamentarsi, che non darsi da fare per portare avanti le molteplici peculiarità che la nostra isola offre, anche come storia. Non rimaniamo aggrappati a criticare quello che gli altri fanno e guardiamo dentro noi stessi per trovare quello che vogliamo e possiamo fare, per noi e per i nostri figli.
Moth Cosacco
bello l’articolo, non ho capito la foto con i 4 mori di Livorno, che non c’entrano nulla con la sardegna.
Vittorio Sanna
L’ho utilizzata perchè anche i Nostri Quattro Mori sono da tempo in catene. DEVONO ESSERE SPEZZATE perchè i Quattro Mori ritornino ad essere i NOSTRI QUATTRO MORI
maria angela cadau
Da indipendentista trovo le tue considerazioni molto appropriate, ma purtroppo sono meno ottimista di te riguardo a quello che si potrebbe fare e non perchè non ci siano le possibilità, ma perchè trovo che i peggiori nemici per la nostra terra siano proprio i sardi, quelli che ogni estate la insultano col fuoco lasciando ferite mortali sulla flora e sulla fauna o quelli che svendono il nostro patrimonio archeologico (la nostra storia cioè) a collezionisti d’oltremare ignari che le testimonianze del nostro passato valgono molto di più di quei quattro euro, anzi, non hanno prezzo.
Nonostante tutto io continuo a sperare che una presa di coscienza forte sia possibile, quella che ci unirà anche se siamo pochi, un pò matti forse, ma fieri ed orgogliosi di calpestare ogni giorno il paradiso…
Vittorio Sanna
Condivido il tuo triste riscontro: le serpi in seno vanno estirpate!