Creare troppe aspettative talvolta ha effetto contrario. Un’estate di lavoro forsennato alla ricerca di un miracolo che doveva essere tenuto segreto. Il desiderio di battere tutti i record per arrivare con un mese di anticipo al traguardo. Il Cagliari ci è andato vicino ma non è riuscito a fare miracoli. L’averlo però annunciato con troppo anticipo ha un effetto strano. Tifosi delusi e denigratori scatenati. Sarebbe stato diverso mantenere quel che ragionevolmente sarebbe stato (e lo sarà) un gran risultato: giocare sole poche partite lontano dalla SArdegna. Se si fosse con questa scadenza arrivati poi a qualcosa di meglio i tifosi avrebbero esultato e i denigratori non avrebbero svuto argomenti. Non sarà Cagliari-Atalanta la prima volta che si potrà raccontare ai posteri. Sarà Cagliari-Roma. Un grande risultato per una squadra di operai, per un organizzazione che ha lavorato giorno e n otte per l’impresa. Non è riuscita nel miracolo, ma sta centrando un grande obiettivo. Sa fabbrica de Sant’Anna non è certo lo stadio di Quartu. In tempi in cui per costruire una struttura pubblica ci vogliono almeno un paio d’anni. Dispiace ma riportiamo tutto alla giusta dimensione.