Mi vien da piangere al pensiero delle manganellate prese da chi ha manifestato negli anni e nei luoghi del mondo per rivendicare i diritti del lavoratore. Mi vien da piangere perchè il Sindacato (grande antica conquista) è diventato in molti casi una tappa, un percorso alternativo per arrivare al profitto. Mi vengono in mente i tanti sindacalisti che sono diventato ministri. Tradendo le antiche lotte e dimostrando con i fatti che la carriera viene prima di tutto. Le categorie con interessi collettivi esistono. Meglio: esistono gli interessi collettivi aldilà delle categorie. Interessi riassunti dai principi di una Costituzione che ormai è una sorta di codice delle fiabe. Basterebbe tener conto dei diritti del cittadino e farli rispettare per non avere diritti collettivi da rivendicare. Le categorie purtroppo invece esprimono interessi spesso in conflitto. Parlo di ciò che conosco. Nella scuola esistono i pensionati baby, poco più anziani di me. Hanno iniziato dieci anni prima e hanno avuto la pensione con 25 anni d’anticipo rispetto a quella che avrò. Nel giornalismo all’interno delle stesse redazioni ci sono redditi che sono sproporzionati. Articoli pagati migliaia di euro  e pubblicisti che continuano ad avere 5 euro a pezzo. Interessi contrastanti con rappresentanze che spesso usano lo scudo sociale per nascondere interessi elitari. Il calcio? Quando si tratta del gioco vivo una passione irrefrenabile. Quando si parla di industria mi si attorcigliano le budella. Sacri i diritti dei lavoratori (anti-mobbing, rispetto dei generi, assistenza medico-sanitaria, etc.). Ma alla fine gli scioperi rientrano o si fanno a seconda degli accordi delle alte sfere. Ho visto barattare i posti docenti, ho visto tagliati gli stipendi o i posti dei collaboratori, sto vedendo rientrare o quasi lo sciopero dei calciatori con i 20 milioni da destinare a fondo per la tassa solidarietà. Un giorno mi piacerebbe dire che nessuno è cogli1. Quel giorno non ci sarà un Eto’o coraggioso nel sostenere Moratti dio in terra. Non ci sarà un idiota che allena il Real Madrid. Non ci saranno elezioni vinte sulla base di un risultato calcistico. Sono un cogli1 perchè credo ancora alle fiabe e alla Costituzione. Basterebbe quella senza sindacati