
NATZIONALE SARDA, CI SIAMO
- Marzo 8, 2019
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“L’importante è esserci!”. Firmato Robert Acquafresca. Ancora una volta è un sardo di adozione, madre polacca, padre pugliese, moglie sarda, figlio “casteddaiu”, cittadino del mondo a dare l’esempio. Ci siamo. Il sogno della Natzionale Sarda sta per diventare realtà e come tutte le realtà che si realizzano, diversamente dai sogni durante il sonno, sta superando tanti ostacoli. Era prevedibile. Se fosse tutto facile, in discesa, non sarebbe stato per tanto tempo “un sogno impossibile”. Raccontatemi di una conquista che non precluda sofferenze e sacrifici. Raccontatemi di un grande risultato che non passi attraverso un percorso faticoso e tortuoso. Lo SPORT insegna tanto. I padri dello sport (Thomas Arnold e Pierre de Coubertin), lo hanno capito fin dall’inizio e continuano a resistere al saccheggio della loro reinvenzione (lo sport è nato con l’uomo) dagli interessi speculativi economici e politici. Lo sport puro riemerge con la Natzionale Sarda. Riemerge l’orgoglio di 54 calciatori tra i più quotati dell’Isola che sono solo la base di un movimento che mantiene puro il valore del gioco aldilà della professione. L’idea di giocare per la propria terra, per la terra anche solo di una madre o di un padre, di un nonno o una nonna, l’idea di dare un contributo di immagine alla Sardegna, di regalare questo orgoglio a se stessi e a chi ne paga e ne ha pagato le privazioni e i sacrifici che lo sport impone, di ritrovare in una rimpatriata (parola derivante da PATRIA), i ragazzi con i quali hanno condiviso per anni, nello stesso vivaio il sogno di diventare calciatori. Oggi sono sparsi in luoghi e categorie, divisi in squadre e gironi, ma per tutti coloro che credono in questi valori L’IMPORTANTE È ESSERCI. C’è chi ci sarà anche se infortunato. C’è chi ci sarà nel giorno libero, come semplice amico. C’è chi ci sarà come sostenitore dell’idea anche senza poter dare un contributo diretto. L’IMPORTANTE È ESSERCI. Fisicamente o moralmente, incassando anche stavolta magari il peso di un ostacolo, di un impedimento, di un’opposizione, del destino o del triste immobile conservatore di turno. Ma passionalmente legato al concetto che una Natzionale che promuove la Sardegna non può far male alle persone oneste, non può essere un pericolo. Ognuno potrà esserci da protagonista o da sostenitore. Ma solo chi ci sarà potrà dimostrare che ci crede, che conserva valori veri, che ha rispetto per le emozioni incontaminate dello sport, per i sogni dei bambini che nutrono il movimento del calcio. Una sfida che sarà vinta da chi sposerà il principio e lo slogan L’IMPORTANTE È ESSERCI, ognuno come può, ognuno con i propri limiti, ognuno con la propria diversità. Una sfida già vinta dai calciatori, già vinta dalle società che stanno dando il loro appoggio, già vinta dagli imprenditori sponsor o partner che hanno sposato la causa, già vinta da Nuoro e la Nuorese che hanno accolto il battesimo. Una sfida che vincerà l’organizzazione nell’essere capace di dare un servizio di serie A ai calciatori stessi, un’accoglienza calorosa agli ospiti, un servizio informativo che arrivi a tutti i sardi nel mondo. Tutti uniti intorno ad un pallone, perché il 19 marzo, ore 18,30, allo Stadio Frogheri di Nuoro, L’IMPORTANTE È ESSERCI.