Si parte, ma è un giro di prova, perchè le squadre vere non sono ancora pronte. Il calcio è vittima del mercato e il peccato originale molto spesso è quello che si paga in sede di bilancio. Il ritiro di luglio per una buona parte è strumentale alle oiperazioni di compravendita. Chi vuole acquistare fa finta di non avere bisogno. Chi deve vendere mostra di non avere giocatori in sovrannumero. Si spiegano così’ le convocazioni dove compaiono calciatori con la valigia al posto della borsa. Una trappola psicologica se non gestita al meglio. La grana principale per gli allenatori. Perchè i programmi vengono spesso traditi dalle necessità. Dopo aver concordato arrivi e partenze i tecnici si trovano costretti a gestire pacchi importanti.  Devono prestarsi al gioco, utilizzare anche i calciatori in vendita, snaturare il lavoro del gruppo. Finchè si tratta di aspetti atletici poco importa, ma poi arrivano le amichevoli. Nel Cagliari è impossibile pensare che se non  si chiudono i trasferimenti ancora aperti si possa ignorare di avere i calciatori in questione. Canini, Larrivey e Avelar sono le pedine incastrate. I primi due sono in uscita ma se non si chiude rischiano di giocare e portare via spazio agli altri. Avelar è in freezer. Per ora va bene ma poi inserirlo e farlo ambientare rioschia di diventare un problema. Perchè l’estate illude e alcuni dei calciatori in questione esprimono il meglio di loro in amichevole. Tanto da indurre nella solita tentazione di tenerli.