Ho usato “Viaggio di un poeta”, vecchio brano dei Dik Dik. Non è di quelli che suonano i Maurilios, molto più raffinati nella ricerca del repertorio, ma riassume il girovagare alla ricerca di chissachè. Nel caso del Cagliari alla ricerca di uno stadio adeguato. Si pensava troppo lunga e dissestata la strada per arrivare al nuovo Sant’Elia. E così si è pensato di passare dalla scorciatoia (!) di Trieste. È il viaggio di una poesia maledetta. Si credeva che il peggio fosse a Cagliari. Il peggio invece ancora non si conosceva ed è quel che è passato da Is Arenas. Terra scottante che ha scatenato sensibilità sconosciute. Le forze del male si sono riversate sul Comune di Quartu e sul Cagliari Calcio. Improvvisamente la Sardegna è diventato il mondo della perfezione, dove non puoi spostare un mattone, dove non puoi gettare neanche la carta. Il poeta aveva idealizzato l’operatività, in pochi mesi ha messo su un piccolo gioiello. Qualcuno lo ha definito lo stadio dell’Ikea. Di certo era uno stadio smontabile (DIMOSTRATO) molto più accogliente degli elefanti corrosi sparsi per l’Italia. Ma le regole REGALI non potevano essere sottomesse e qualsiasi “ribelle” finiva in carcere. Preventivo, ma carcere. Ecco che il poeta disincantato ha ripreso così la strada di casa. Con i soldi in tasca, pronti ad essere versati, si è tornati verso casa, avendo capito chi contava di più. Davanti alla porta ha trovato Lei che l’aspettava, l’Amministrazione Comunale. Tutto come prima oggi. Ma si spera si possa chiedere di più!