Dobbiamo riprendere a divertirci a sentirci orgogliosi  di una squadra che rappresenta per Noi Sardi qualcosa di più di una squadra di calcio. Per questo è meglio liberarci subito di chi non ha capito a fondo il nostro carattere, il nostro desiderio, le nostre qualità. Liberarci subito di chi ci addebita difetti che non ci appartengono. Se rompiamo le palle è perchè per noi il Cagliari è ragione di una gioia che ci trasciniamo per sette giorni. E per lo stesso legame siamo capaci di portarci dietro il magone. Cinquecento minuti senza  un gooollll serio.  Troppe partite senza innalzamento di tono. Anche io mi ritrovo in crisi di identità. Non è il mio calcio. Non è la mia radiocronaca. Se poi colgo che vengo vissuto con fastidio come viene vissuto anche il malumore dei tifosi, allora soffro. Soffro finchè non mi sembra di percepire addirittura la ruffianata, il sorriso di circostanza, l’ammiccamento di chi è in difficoltà e vorrebbe appoggiarsi a chi fino a pochi giorni fà era solo un “rompipalle”. Così non va. Ci sono stati altri che non volevano sentire ragioni (Bisoli) che non volevano mettere in discussione la propria filosofia. Hanno avuto il buon gusto di essere coerenti fino alla fine. Forse addirittura cocciuti e testardi, ma non ruffiani. Non hanno capito che gli veniva offerta amicizia sincera, investimento di una carriera da calciatore che non era stata dimenticata per generosità e abnegazione. Ma oggi? Oggi si può cambiare solo se si è sinceri, se non è opportunismo, se non serve a far passare il momento difficile per poi riprendere ad essere convinti di vivere sopra un piedistallo. Siamo tutti di questa terra e tutti quanti abbiamo un percorso che inizia e finisce in modo simile. Aldilà delle deteriorabili carriere c’è un animo che parlerà per noi. Il mio, credo che abbia un valore. Almeno in termini di onestà intellettuale. E su questa onda vivo la sintonia. Altrimenti è pensiero divergente se non contrastante. Mi piacciono i leoni ma non mi piacciono quelli che diventano agnelli. Mimetismi di comodo. Camaleonti che non sanno nemmeno cantare una buona canzone. Leoni e agnelli si distinguono dai denti. Inutile ficcarli in bocche sbagliate.