Sessantacinque presentazioni. tremila amici incontrati in giro per la Sardegna, un’unica passione, il CAGLIARI. Portare Leggende Rossoblù anche nei paesi del cuore dell’Isola ci ha permesso di guardare negli occhi i tanti affezionati che fanno mille sacrifici per alimentare il loro amore non solo sportivo. C’è stata la conferma che il Cagliari è qualcosa di più di una squadra di calcio. Per i tifosi è lo sport nella sua essenza. Non è vincere facile ma come nella vita, soffrire, rincorrere e sperare. Ogni vittoria è il successo di Sardi che vogliono uscire dal provincialismo a cui sono stati costretti. Non vogliono essere le scimmie di un fenomeno industrializzato che ammaestra con le vittorie, con il dominio dei mass media, con una propaganda quotidiana che cerca di soffocare le identità. Ci sono stati tanti momenti di commozione perché in molti hanno ricondotto la loro fedeltà rossoblù ad un episodio specifico. Dall’emigrato che spendeva cinque euro di connessione ad internet per poter ascoltare dall’estero la radiocronaca, al padre di Silvio Olla che ha raccontato delle telefonate del figlio da Nassirya perché potesse seguire le vicende del Cagliari. È stata ribadita una passione che è documentata nei caminetti di casa dove insieme alla foto dei santi ci sono quelle della squadra simbolo della Sardegna. E non è vero che è solo nel cagliaritano. È dappertutto da Santa Teresa in giù fino a Capo Teulada. Il Cagliari resiste al tentativo di omologare tutto a quattro/cinque realtà industrializzate che fanno quasi esclusivamente business, che si fondano sulla vittoria ad ogni costo, aldilà dei valori umani. E nel viaggio che LEGGENDE ROSSOBLÙ propone gli uomini vincono sulle prodezze sportive, che non sono mai sole. Vincono le bandiere, i personaggi che danno l’anima, che si fondono con la maglia, sempre più rari quanto più povero diventa lo sport calcio.  Entrando nei club, nei circoli, nei teatri, nelle aule comunali, in molte case, abbiamo fissato ulteriormente la nostra passione. Abbiamo ribadito che non siamo solo dei clienti da mungere. Il Cagliari è un patrimonio culturale e va alimentato fornendo riferimenti precisi e non scimmiottature dell’attuale fenomeno commerciale. Per questo non ci fermiamo. Con nuovi video, con nuovi spunti, ci rivolgiamo a chi vuole ancora avere il pretesto di un libro per portare il vangelo del Cagliari a casa della gente per trovare nuovi tifosi. Saremo ancora testimoni del verbo rossoblù. Lo faremo in modo diverso dalle presentazioni, senza girarci intorno, andando dentro lo spirito dell’essere tifoso del Cagliari. Tanti filmati, discussioni, testimonianze, ma soprattutto il contatto. Trovarsi fianco a fianco, guardarsi negli occhi e capire chi ci troviamo di fronte. Per far crescere la nostra squadra. Per far crescere la Sardegna. Per diffondere il valore di una identità. Chiunque volesse può contattarci e programmare ancora degli incontri. Lo faremo fino alla prossima novità editoriale, senza soluzione di continuità. Come se ci fosse oltre alla partita un impegno con la Sardegna. L’appuntamento dottrinale che attraverso lo sport ci faccia sentire più uniti, comprendendone il percorso e gli obiettivi