Sto trascorrendo la mia vita legato al calcio. Unico filo conduttore dai 5 anni ai 50, la passione. Il resto cambia da prospettiva in prospettiva. La mia scimmia per il calcio è un palpito che non riesco a controllare. Il racconto della partita mi fa entrare dentro lo sport, agonismo puro che mi coinvolge per novanta minuti. Ma le scimmie del calcio sono anche altre. I soldi ad esempio… Rischiano ogni giorno di distruggere tutto. C’è chi vive il calcio solo nella prospettiva del guadagno. Sento già dai ragazzini che il sogno non è più giocare in Serie A e basta, giusto per raggiungere l’apice della disciplina. E’ giocare in Serie A per guadagnare, conoscere veline, rimorchiare facile, permettersi qualsiasi lusso. Contribuiscono a questa distorta ambizione tutte le componenti che ruotano intorno. Intanto il sistema informativo. La ricerca della notizia di colore, il gossip, è sfrenata. Sky preferisce essere presente all’inaugurazione di una gelateria di un calciatore piuttosto che all’amichevole precampionato. Fa più notizia la foto della nuova fiamma di un calciatore che la sua prodezza nei novanta minuti. Un modello di sviluppo che porta lo spettacolo a primeggiare sullo sport. Il pettegolezzo sul gesto tecnico. Fa più click la fantasiosa devastante prodezza sessuale della sgroppata e gol da un’area all’altra. Tutto deve far spettacolo per…guadagnare. Il problema vero è che questo modo di fare non riguarda solo “il grande cinema” del calcio ma anche i piccoli cinema di periferia. Anche in Seconda e Prima Categoria si vuole GUADAGNARE. Presunti calciatori (in realtà solo volenterosi giocatori di pallone) che chiedono il rimborso, altrimenti “stanno a casa”. Si è persa la libidine della convocazione in “prima squadra”. I ragazzini devono giocare da fuoriquota e il posto in campo è una cosa dovuta. Se mancano loro si perde (a tavolino). Sono ricercatissimi e allora si fanno “rimborsare”. Finchè non crescono e lo sport non c’è più: bruciato. In tutto questo dovrebbe porre un freno la Federazione del calcio. Promuovere lo spirito sportivo, dare visibilità al calcio che coinvolge tanti appassionati, che porta sui campi tanti giovani, dovrebbe essere un impegno. Servirebbe anche a promuovere un altro tipo di sport. E invece leggi i regolamenti. Alle società di Serie D viene suggerito di VENDERE il diritto di immaginare. Di farsi pagare per poter filmare le partite. Di fare business. Potrebbe anche essere un’idea. Tutta da costruire. Prima di VENDERE l’immagine sarebbe forse il caso di COSTRUIRLA, visto che molte realtà sono allo sbando, non riescono a sopravvivere. Forse sarebbe necessario insegnare a concepire il diritto di immagine. A rendere appetibile la loro immagine. Si saltano i passaggi e se hai la fortuna di incontrare chi ti vuole aiutare a costruirla lo scambi per il pollo di turno che ti può rendere più semplice la vita. Perché la scimmia del calcio è GUADAGNARE. E tutte le scimmie sono nella stessa gabbia.