Scrutando l’orizzonte vedo la terra circostante e non posso non notare la vocazione agricola. Considerazione banale visto che fin dai tempi antichi l’uomo si è legato a questo ambiente attraverso la congiuntura agricola. Legato tanto che esso stesso faceva parte della catena produttiva. Non è un caso che delle antiche donnikalie facessero parte le stesse famiglie degli agricoltori che lavoravano e abitavano nel possedimento terriero. E’ del 18 giugno 1107 l’accordo tra Genova e il Giudice calaritano Torchitorio II°. All’Opera per la costruzione di San Lorenzo a Genova venne ceduta la donnikalia di Arsemine con tutti i suoi abitanti che vennero puntualmente elencati. Un legame stretto che Assemini ha pian piano smarrito, illusa dalla grande industria. Oggi sono tanti i terreni incolti o compromessi. Ma di questi molti possono essere recuperati per avviare un processo di rivitalizzazione. Sarebbe utile eseguire degli studi sui consumi medi delle famiglie asseminesi di frutta e verdura, verificare ciò che attualmente viene prodotto e pianificare un’attività economica che soddisfi almeno il fabbisogno interno. Attraverso delle concessioni terriere si potrebbe incoraggiare un ritorno all’attività agricola, facilitata da una serie di accordi consorziali che permettano l’abbattimento dei costi per le famiglie locali e/o del territorio circostante. Un piano che comprenda anche la gestione delle attrezzature che invece di moltiplicarsi inutilmente potrebbero essere utilizzate attraverso “noleggio” facendo in modo che le spese siano razionalizzate. Altro tema di fondamentale importanza legato all’agricoltura (ma vedremo in altri settori anche alle altre attività) è quello dell’energia. Un piano di produzione energetico gestito a livello collettivo, con centrali magari concentrate in zone ambientalmente compromesse o in fabbriche in disuso, permetterebbe una distribuzione a basso costo che concorrerebbe a tenere bassi i prezzi. Un sistema di solidarietà economica da promuovere con i settori principali del commercio (vendita al dettaglio) e con aziende che necessitano dei prodotti agricoli (mense e ristoranti). Senza trascurare la possibilità di accesso al microcredito per il settore e/o l’utilizzo di moneta alternativa di scambio (vedi Sardex). Idee per rilanciare l’attività agricola e fare in modo che diventi una risorsa collettiva.