
LA MIA 500 ROSSOBLU’
- Febbraio 10, 2014
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Neanche tanto originale considerato che la metafora è di Claudio Ranieri. Lo disse alla moglie nel lontano 1989 quando parlando del Cagliari che gli avevano affidato gli Orrù disse che credeva fosse una 500 e invece era una Ferrari. Massimo Cellino esporta anche i paragoni, facendoli suoi, vendendo (anche quelli) come suoi. Al Leeds poco ne sanno del Cagliari anni novanta e di quelli che erano i personaggi principe. Poco sanno anche del dichiarato amore del Presidente che ha sempre “avuto nel cuore” i colori del Cagliari salvo poi scoprire che amava anche il Torino, quand’era meno ferrato di calcio. Riconducendo tutto al suo sangue piemontese. Con i Piemontesi il rapporto è stato storicamente difficile e forse sarebbe nuovamente il caso di rispolverare “Procurade ‘e moderade”, per dire che la pazienza dei Sardi (che sembra rasentare talvolta la stupidità) non va sollecitata oltre modo. Il Cagliari può essere una 500 nel rapporto con il Leeds perché le hanno squarciato le gomme e le hanno anche fuso il motore. Ma quando subisci sgarri di questo tipo devi essere capace di capirne la ragione. Sono messaggi, violenti e in codice, che non si affrontano con lo spirito della disamistade, innescando una faida dalla quale non esci più. Quella che Cellino definisce una 500 ha prodotto, anche grazie alla sua abilità da esperto navigatore, un bel patrimonio, tale da potersi comprare una nuova auto. Pensa sia una Ferrari ma va vista nelle lunghe distanze e quando sarà sottoposta a percorsi tortuosi, spesso per andare ad arare il campo e non a fare shopping nei mercati più costosi. Perché Cellino è stato bravo a zappare il suo terreno, seminando i soldi dei diritti tv (entrate certe) spendendo poco in sementi e raccogliendo buoni frutti. Solo dal risparmio delle entrate sicure (mai contratti onerosi, mai acquisti troppo costosi) ha costruito un piccolo impero. Tenendo sempre al di sotto della soglia del rischio il suo bilancio, pronto a cadere in piedi. Non ha mai sognato e non ha mai fatto sognare, una volta per colpa dell’uno e un’altra per colpa dell’altro. Facendo accontentare i Sardi Rossoblù del pane quotidiano, ricordando i periodi di carestia e facendo comparazioni con il carro trainato dai buoi, molto prima della scoperta del motore. Insomma, per guidare una Ferrari in Inghilterra non basterà quanto serviva a tenere a bada i benevoli e tranquilli tifosi cagliaritani. Quelli che amano veramente la squadra e i suoi colori, anche nella difficoltà, anche nelle antiche tragedie della serie C. Quei tifosi permalosi a giusto titolo che non vogliono gli venga toccato un simbolo di sardità difficile da capire non solo per i piemontesi. I Sardi del Cagliari amano davvero e non una stagione per volta. Molti confondendo i personaggi con le bandiere. Quelle che sventolavano poco meno di un anno fa nel prato del Centro Sportivo Ercole Cellino. Per stare vicino al Patron simbolo di un Cagliari che ora dice, “vuole dimenticare in fretta”.
Unaldo
Bello
Fenice
Hai spiegato in modo chiaro esattamente ciò che provo in questo periodo, ma che non riesco ad esprimere a parole. Grazie Vittorio, noi veri tifosi sempre col Cagliari
Giovanni Demurtas
Meglio tardi che mai , perché ricorda che poche settimane fa criticavi chi lo criticava
Vittorio Sanna
Non ci siamo Giovanni: io dico ciò che penso né contro qualcuno né a favore… Se tu fai parte dell’esercito dei “sempre contro” io non sono un tuo soldato… Rileggi perché secondo me ti è sfuggito che gli riconosco sempre e comunque le capacità imprenditoriali
Giovanni Demurtas
No Vittorio con tutto rispetto io faccio parte dell’esercito dei “sempre FC” ma purtroppo ho visto anzi letto troppa poca obbietivitá in questi ultimi anni da parte della stampa locale .Ben lungi da voler essere polemico, ti auguro buon lavoro
Daniele
Si vittorio Che nel suo campo lavorativo e un fallito lo sappiamo tutti adesso raggiona dimmi una squadra Che non a telecronaca alla radio Sta portando il Cagliari alla vergogna
luigi
Ciao vittorio,sei sempre preciso nelle tue disamine hai fotografato tutto quello che si doveva dire in occasione delle esternazioni celliniane che hanno ferito come dici tu il vasto mondo rossoblù forse per tutto quello che è avvenuto negli ultimi tempi era meglio che parlava di altro visto che lui comunque dovrebbe ringraziare la passione che noi sardi e non sardi abbiamo nei confronti del Cagliari e della Sardegna
AL-THANI
Solo Applausi da chi come te Vittorio è abituato a soffrire , La fede non si dimentica e tu lo hai dimostrato domenica dopo domenica ( Come dimenticare la telecronaca di un certo Cagliari Napoli ,che perdavamo sino al 90° , poi vinta 2-1 , si sentiva nella tua voce il sentimento di tutto lo stadio e di un popolo intero ) . Aspettando gli arabi che magari ti concederanno la cronaca delle gare senza dar tanto peso ai diritti radiotelevisivi , nella speranza che quella 500 lasciata da Massimo, venga restaurata e rimessa su strada per far arrossire ancor di più quella ferrari ,che non ha alcuna speranza di scrivere la stessa storia della nostra 500 . La storia è già scritta e dimostra che la mitica 500 è una delle poche auto che ancora oggi acquista valore facendo impazzire i collezionisti di tutto il mondo . Forza Casteddu Sempre
giuseppe palmas
un ventennio di disinnamoramento del cagliari , i numeri parlano chiaro pensando alle altre province Sarde che invadevano Cagliari nelle domeniche memorabili , e che da tempo per vari motivi disertano. Il grande imprenditore non c’e’ più?Spero che il Cagliari adesso apra il cuore di nuovo ai numerosi tifosi che l’avevano quasi dimenticato.
PaoloRoccotelli
Dobbiamo finirla di cercare passione e cuore nei presidenti delle squadre di calcio……loro cercano solo pubblicità, soldi e, in un buon numero, un giocattolino con cui trastullarsi in quanto, da ricchi sfondati, non sanno dove fare l’uovo tutto il giorno. Cellino ha sempre fatto i suoi interessi, lo ha fatto molto bene e, indirettamente, ha fatto i nostri interessi, quelli di persone con passione autentica, noi si, attaccati ai colori rosso blu…….Cellino ha dimostrato di essere un buon presidente, il prossimo chissà……non vorrei che fosse uno in cerca del giocattolino da affidare magari al proprio figlio scemo……..aspettiamo con ansia San Valentino…….Zedda permettendo.
sandro
perfetto, sono assolutamente e completamente d’accordo con te.
Roberto
Come volevasi dimostrare i proverbi sbagliano poco,anche se non è il caso di farne di tuttal’erba un fascio:Piemontesi falsi e cortesi!!!
Giulio Farina
Vittorio complimenti, sia per la poesia, sia per la schiettezza. …e sia per l’abilità con la quale le dosi.
ugo bulgarelli
sembrerebbe tutto molto semplice, una semplice riflessione, siamo sicuri che il carcere in tutto questo non c’entri nulla? io penso invece che nasca tutto da li.
Vittorio Sanna
Credo che sia una tappa fondamentale, ma erano già successe tante cose. La disamistade era stata accesa molto tempo prima
cristian
ciao Vittorio trovo questo articolo moto lucido ed interessante , faccio fatica ad non essere d’accordo con quanto scrivi , penso anche io come dici tu che l’idea di abbandonare il Cagliari non sia legata ai fatti dell’ultimo anno e mezzo circa ma abbia radici più profonde , riguardo alla frase ” IN ITALIA GUIDAVO UNA 500 MENTRE ORA GUIDO UNA FERRARI” la trovo sì altamente fuori luogo e poco riconoscente verso prima di tutto la gente che in questi anni ( soprattutto negli ultimi tempi) hanno dato dimostrazione di attaccamento al Cagliari calcio , arrivando come giustamente ricordavi a manifestare la propria solidarietà al presidente e alla squadra fino ai campi del centro sportivo , però sinceramente ti devo dire che non mi ha stupito in quanto ho sempre pensato che il Presidente sia così , come ti scrissi la volta scorsa se guardiamo Cellino dal lato imprenditoriale , di gestione del Cagliari calcio come azienda non gli si può riconoscere di avere capacità indiscusse , il saper comprare a poco e rivendere a tanto , sono meriti giusti da riconoscergli , ma la frase da lui detta a mio parere svela il lato umano della persona di cui sono abbastanza critico , cosa ci si aspettava? Questo è il personaggio, qui ha recitato la parte del martire , dell’uomo solo contro tutti e tutto di colui che per la causa ha versato fiumi di denaro fino all’esaurimento fisico ed economico salvo poi per magia trovare in un cassetto milioni di euro per acquistare una squadra inglese, sia chiaro tutto legittimo , Cellino ha il diritto e dovere di spendere i propri soldi come ritiene giusto ma per favore impari una volta per tutte a non far credere che il tutto sia stato fatto perché quì le condizioni per il suo progetto ambizioso veniva di volta in volta distrutto. Ora penso che molte cose l’abbiamo convinto a mollare, e penso oltremodo che non sia tutta colpa sua però anche sua ,dovuto ad un carattere il più delle volte incline non alle mediazioni ma alle regole , ma per me il vero motivo è che da buon imprenditore a fatto l’affare e riguardo alla frase per quanto mi riguarda lascia il tempo che trova ,buon viaggio Cellino a me del Leeds non importava prima come ora , potevi lasciare con più stile ma signori si nasce non ci si diventa e negli anni pur riconoscendoti tanto a livello sportivo devo dire che a livello umano non è la prima volta che tocchi il fondo , in Inghilterra ti hanno già dimostrato che fare e disfare a tuo piacimento non è possibile , riguardo a noi caro Vittorio che sia Cellino , Caio o Tizio presidente ,sempre forza CAGLIARI .La passione rimane i presidenti passano, un saluto Cristian
angelo
Ragazzi il paragone 500/Ferrari non è inteso a livello calcistico ma nelle istituzioni. Mi spiego: in Italia (o in Sardegna) la burocrazia si muove come una 500 sia a livello politico che sportivo.
In inghilterra tutte le squadre possiedono stadi e merchandising da cui traggono profitti. Questo voleva dire Cellino. In Sardegna non ti lasciano fare nulla o se te lo permettono, lo fanno con i tempi della burocrazia italiana.
Su Al Thani: se questo rileverà il Cagliari, cercherà di usare la Cagliari Calcio come tornaconto di immagine (Cagliari ai vertici del calcio nazionale ed internazionale e lui padrone del turismo in Sardegna). Cercherà di ampliare infrastrutture (porti ed alberghi) e creare turismo (vedi Costa Smeralda). Siccome immagino che come al solito si griderà allo scandalo in nome di “nessuno tocchi la Sardegna e le sue coste”, quest’ultimo abbandonerà il giocattolo calcio come fece col Malaga. Nessuno regala qualcosa per niente!!
cristian
Ciao Angelo sono in parte d’accordo con te , mi spiego, facciamo finta che la frase da Lui detta sia come dici TU ,allora ti chiedo , quelle strutture in tubolari girano dal 2003 /2004 ,come mai solo ora in Italia è diventato difficile gestire una squadra ( azienda) di calcio, è diventato tutto così impossibile all’improvviso ? Vuoi dirmi che da allora non sia riuscito a trovare nel sindaco di turno un’ interlocutore serio e disponibile ? Perché se così fosse ci sarebbe molto da preoccuparsi ,oppure come penso io questo personaggio non digerisce molto le regole che ci sono , sia chiaro ,che la burocrazia sia lenta siamo tutti d’accordo , ma come mai a Torino , Udine e per primo a Reggio Emilia (ora di proprietà della Mapei di Squinzi) lo stadio è stato fatto o si farà senza tutti questi casini nonostante le mille regole . A mio parere Angelo da buon affarista Cellino a fiutato l’affare Leeds però per congedarsi in modo da non apparire come colui che lascia per motivi imprenditoriali ( del tutto leciti) gioca la carta di colui che abbandona per motivi esterni a per lui insuperabili. Riguardo a chi verrà non sarà ne più ne meno di chi lo ha preceduto , chi acquisterà il Cagliari lo farà come dici tu per motivi di immagine e di ritorno economico se non nel calcio in altri settori come quello turistico , del resto ANGELO nessuno regala niente come Cellino del resto , per noi è ancora passione mentre per i presidenti è solo un’affare , ad ognuno il suo ruolo , un saluto Cristian
angelo
Ciao Christian.
Io stavo analizzando la frase detta e il contesto in cui viene detta. I tubolari sono nati per un motivo: demolire pian piano il S.Elia e nel frattempo consentire ai tifosi di seguire la squadra. Ricordo che già col suo amico Floris (ex sindaco di Cagliari) tutto stava andando liscio e se non sbaglio ha governato 10 anni e comunque non se ne fece nulla. Però lasciamo perdere la burocrazia, lo stadio di chi è? Il comune lo ha completamente abbandonato finendo per farlo crollare su se stesso. Cellino sicuramente aveva in mente di trasformarlo in uno stadio inglese dove ricavarci introiti anche da ristoranti e merchandising. Al sindaco Zedda non va bene. Se ne va ad Elmas e non va bene; arriva a Quartu e finisce in carcere. Quest’ultima vicenda lo ha demotivato all’ennesima potenza.
Comunque in tutto ciò io avrei voluto una cosa sola. Vedere uno stadio nuovo per scoprire così se i sardi fossero veramente attaccati ai colori rossoblu. Ti dico questo perchè li ho sempre inquadrati come tifosi di “comodo”, cioè solo quando arriva la juve di turno. Vorrei proprio v se una partita tipo Cagliari-Livorno avesse fatto il tutto esaurito.
Un saluto anche a te e forza Cagliari anche da Milano!!!
BENTUESTU
Forza Cagliari con cellino o senza . la nostra 500 del cuore
Walter
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