
Invidia e rabbia
- Settembre 8, 2011
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Invidia. Tanta invidia nel vedere la magnificenza dell’inaugurazione del nuovo stadio della Juventus. Invidia per non aver potuto ancora sentire nella pelle e nel sangue fluire tutto il mio orgoglio di essere sardo e farlo arrivare alla soglia degli occhi dove diventa commozione. Invidia e rabbia. Rabbia perchè il presidente Massimo Cellino è stato il primo a parlare di nuovo stadio, a parlare di proprietà, a parlare di stadio per il futuro economico della società. Rabbia per non essere stato ancora una volta il primo. Dopo essere stati i primi nella storia ad esportare l’ossidiana fino al continente europeo, dopo essere stati guardia reale dei faraoni, dopo essere stati i primi costruttori d’Europa di Cattedrali (reggie nuragiche ma non solo) i primi a parlare alla luna, ad adorare l’acqua, a creare un legame tra il cielo e la terra (io sono convinto siamo stati i primi). Siamo coloro che hanno spesso tracciato la strada: il primo giornalista professionista dell’emittenza privata, primi a scoprire Internet, primi, primi, primi, ma sempre con il complesso e il limite dell’invidia. Rabbia per l’invidia che ci separa. Saremmo stati i primi tante volte. E non voglio provare invidia e rabbia. Vorrei fossimo capaci di essere i primi. Basta essere Sardi Uniti. Mica poco, ma anche io una volta all’anno voglio chiedere un regalo. Chiederò lo stesso dai 48 anni in poi. Sardi Uniti per essere i PRIMI e per non provare più invidia e rabbia.
roberto
Sei in gamba Vittorio! Lo penso da sempre!…E’ una nota che condivido in pieno! Avanti tutta..con orgoglio!…
Efisio
Grande Vittorio stavo pensando a te per sriverti di questo argomento ma mi ai preceduto
parole sante!!!!!!!!!!!!!
Un Abbbbracccio e sempre forza Cagliari.
Ilva03
X essere i primi in qualsiasi cosa ci vuole unione di intenti, senza che la suddetta INVIDIA serpeggi gia’ prima fra’ di noi !!! E con il nostro rappresentante a capo della amatissima (da noi) Societa’ non e’ mai stato cosi :((( si vuole x forza lo scontro, sempre !!!……………………………..
Gianluca Stara
Un seme per l’indipendenza della nostra terra…
enrico mucelli
è sempre cosi… le grandi squadre rubano dalle piccole…pur troppo i fatti che contano….farlo senza spifferare…vittorio sei grande, super,con te penso che si possa parlare di tutto ancora grazie x la tua saggezza……
Andrea
Caro Vittorio, ma questo di fatto è un (bel) manifesto indipendentista!! stai pensando alla politica con la P maiuscola!? 😉
ciccitu
parole d’oro……rabbia perchè continuano a dire: Perchè le altre società non ci hanno pensato?….Forse parlandone un po di piu’ i media si potrebbe anche affondare l’enac………
Gianpaolo
Torri alte fino al cielo…uomini che ballano con le stelle…leggeri sulla terra…l’orgoglio e`vicino al cuore e spesso e` piccole gocce d’amore che accarezzano il viso…sono felice che tu capisca amico… perche` l’amore per la nostra madre terra e`il minimo che dobbiamo garantire alla nostra esistenza…buon viaggio amico caro…continua a far sventolare la nostra passione e il nostro amore cosi in alto…con tutti i venti della nostra terra…indipendentzia…
Giulio Farina
anche io senza ancora aver letto questa pagina ieri ho provato invidia e rabbia per lo stadio Juventino e mi ripromettevo di scriverlo qua per esprimere questi sentimenti… ora vedo che il mio rammarico è comune a tante persone: non so se questo ne aumenti o diminuisca l’amarezza.
Sentendo i vari servizi su radio e tv pensavo, dovevamo esserci noi sotto i riflettori, dovevamo essere noi a far vedere a tutta Italia di cosa siamo capaci, noi d’esempio per gli altri e non noi a rubare goffamente le mode agli altri con un anno di ritardo. Spero ci sia d’esempio per farci capire che se siamo convinti in qualcosa dobbiamo perseverare ed andare avanti, credere in noi stessi prima ancora di avere conferme da altri perchè potrebbero essere proprio gli altri a rubarci la nostra idea buona….
Scurigau
Ciao Vittorio, io nella vita sono sempre stato una persona che guarda il bicchiere mezzo pieno ….. il motivo del nuovo stadio della Juve (non aggiungo insulto perche’ non è questa la sede, ma il pensiero vola veloce …. le dita meno …. e mi fermo …. eh eh eh …. scherzo …. ) mi rende davvero felice …. sai perche’ ….. io ho sempre sostenuto che uno stadio privato in Italia non sarebbe mai esistito ….. invece ora c’è …. e per me poco importa chi l’ha fatto per primo ….. ora è stato creato un precedente ….. questo è cio’ che conta ….. poi magari sbagliero’ …. un salutone a presto.
P.s. : ti risulta per caso che la Reggiana abbia gia’ uno stadio di proprieta’ ?
Vittorio Sanna
Il Giglio di Reggio Emilia è stato costruito con i fondi dello sponsor….Non credo sia però della Reggiana
Pietro F.
Curioso, non lo hanno pensato e costruito vicino ad un aeroporto….
Devono essere pazzi sti torinesi!
Vittorio Sanna
Dimostri di guardare sempre e solo per terra per effetto della curva nelle spalle: il primo progetto del Cagliari Calcio per la costruzione dello stadio è del 1999 e non doveva sorgere vicino all’aeroporto, eppure non gli è stato permesso. 1999….12 anni avanti, se non fpsse per chi in Sardegna è come te, disfattista ed esterofilo
Vittorio Sanna
….a differenza di noi Sardi, hanno demolito e rifatto il Delle Alpi: ciò che si voleva fare con il Sant’Elia dal 1999
Enrico
hai ragione vittorio, è sempre cosi quando c’è qualcuno che vuole fare qualcosa nascon sempre problemi su problemi , però comunque a torino han avuto tutta la tranquillità di buttare giù il Delle Alpi e rifarlo, perchè c’era il comunale e addirittura messo a nuovo per le olimpiadi…
AndreaP.
Ieri vedendo quelle immagini e pensavo al progetto della Karalis arena..mi chiedo perchè i POLITICI SARDI debbano arrivare a tanto..quante potenzialità ha la nostra TERRA ma dobbiamo chiedere sempre il permesso..BASTA…..
massimo
grande vittorio hai espresso pari pari quello che provavo io ieri sera…e non posso che essere daccordo con te nelle risposte a pietro f….una delle nostre rovine e proprio quello….c’e’ ancora troppa gente in sardegna che guarda per terra per effetto della curva nelle spalle….ahime…
Danilo Serra
Sai che c’è Vittorio?
C’è… che non saremo mai più primi, se prima non ci riprendiamo la nostra terra.
C’è… che da tempo abbiamo perso il nostro orgoglio di appartenere a lei… a lei e basta!
C’è… che non la difendiamo più come dovremo, perché ci impegnano a difendere quella degli altri, facendoci credere che è anche nostra.
Ci sarebbero altri milioni di… Sai che c’è? Ma oggi preferisco continuare ad ubriacarmi di fantasiosi pensieri di calcio, scudetti e… altri Gigi Riva.
Grandeeee Vittorioooo!!!! Ti voglio sentire urlare gooooooooooal a Roma
Kaiser Sousa
sinceramente non capisco in cosa e quando saremmo mai stati primi : nell’ ossidiana? dai su, per carità.
Il problema degli indipendentisti è proprio questo, credere che sia mai esistita una cosidetta “età dell’oro” e che i problemi della nostra Terra siano da imputare a fattori esterni.
Classico atteggiamento dei perdenti e frustrati.
Odio questo tipo di discorsi, odio chi si piange adosso, odio sentire scaricare le proprie inadeguatezze adosso al destino cinico e baro.
Ce la dobbiamo prendere solo e soltanto con noi stessi, con la nostra scarsissima cultura, con il nostro senso di inferiorità che ci spinge a essere aperti verso lo straniero che regolarmente ti frega, bisogna prendersela con la nostra incapacità di fare comunità e gruppo ( complici millenni di “cultura” pastorale).
Bisogna mettersi in testa che se si vuole arrivare da qualche parte, prima di partire ci si guarda dentro e si scoprono i propri limiti per cercare di abbatterli e noi siamo un popolo di miserabili, ignoranti e disfattisti.
Detto questo poi abbiamo tantissime qualità tra cui una testardaggine ed una forza d’animo che può consentirci di superare tutte le nostre debolezze e vivere a testa alta.
Non me ne frega nulla di essere il primo ( a parte nella classifica del campionato) io voglio essere il migliore e il mio popolo con me.
un indipendentista convinto
Vittorio Sanna
E’ proprio vero ciò che scrivi e tu sei il classico esempio di questo. Lo hai fatto senza volerlo nel voler dare al termine “primo” solo un valore temporale e non anche qualitativo. Perchè la qualità non ritieni sia nelle nostre corde. Ti sbagli. Siamo stati primi in qualità in tantissimi settori e con questo abbiamo fatto un dispetto ai sardi invidiosi che mai ammetteranno che il loro vicino di casa può essere “primo”, in qualità. Non lo ammetteranno mai perchè non vogliono essere “secondi” a chi li circonda. Preferiscono essere ultimi rispetto a chi è lontano, perchè tanto il confronto non è concreto. Io non mi sento secondo a nessuno, mi sento unico. E nell’esserlo leggo tutto con le caratteristiche particolari che portano ad una finta concorrenza. E arrivare “primo” (cronologicamente) alle cose può essere un modo per essere “primo” anche qualitativamente…E ribadisco: più di una volta un Sardo (in nome anche della sua sardità) è arrivato “primo”….Se ne fossimo orgogliosi e ne traessimo stimolo concreto a fare e non a criticare la nostra emancipazione (anche culturale) non sarebbe un’utopia. Per disarmare i Sardi che usano i nostri limiti per infierire sul concetto di Sardo
kaiser sousa
mi sa che non hai proprio capito il senso della cosa e questa e’ la migliore ipotesi che posso fare, credimi.
il senso del mio post e’ che ricercare presunti primati passati per dar valore ad una affermazione e’ la miglior prova che si ha un senso di inferiorita’ nei confronti di chi ci circonda. Poi l’ insultare dando dell’ invidioso ( gne gne gne arrinega arrinega) non e’ di grande auspicio per chi vuole instaurare un dialogo.ed unire delle persone.
quello che si deve finire di fare se si vuol progredire e’ finirla.di vivere con lo sguardo rivolto al passato ma essere pronti e felici di affrontare il futuro.
me ne frego dei nuraghes, io voglio il piu’ bel grattacielo del mondo inSardegna
p.s. ovvio che estremizzo
vittorio sanna
“dai sù, per carità…” e “questa è la migliore delle ipotesi che posso fare…” non mi facilitano l’instaurazione di un dialogo….Sicuramente un mio difetto da ricevente perchè sono io che non capisco il senso, guai pensare che possa essere stato forse poco chiaro…Ma non è un problema se l’obiettivo che ti pone è comune al mio, raggiungere l’indipendenza, l’autonomia reale, l’emancipazione. E’ il metodo che ci distingue. Io al passato guardo sempre perchè non mi piace sperperare l’impegno e il sacrificio, i pregi e i difetti di ciò che è stato il cammino, l’evoluzione o l’involuzione di chi mi ha preceduto. Non mi piace pensare che la mia storia prescinda dal mio passato. Il problema è trarne degli insegnamenti per guardare avanti. Sono d’accordo con te nella misura in cui non ci si può crogiolare nel passato, ma se guardare dietro e intorno serve anche a trovare motivazioni non guasta (a mio giudizio). Anche…perchè per me è fondamentale una attenta valutazione delle risorse, non solo ambientali, non solo professionali, ma ache storiche e culturali. Solo così si possono cogliere le lacune. E a me piace pensare al nuraghe che non muore nella pietra ma si evolve nella storia, nell’archeologia, nell’identità…A Barumini esiste una fondazione che dà lavoro a 60 persone e che chiude i conti con UTILI. Mi piace l’idea di guardare al futuro (è lì che sono proiettato) ma senza trascurare da dove sono partito. Possibilmente per un percorso originale e non per sciommiottare un modello che non mi appartiene e che rischia di non attecchire. Negli anni settanta c’è chi si vergognava delle pecore e dei campi e ha sposato il progresso, la grande industria. Non sempre basta guardare avanti. Per essere pronti e felici di affrrontare il futuro è necessario capire chi sei, da dove vieni, cosa è stato sbagliato e anche, ANCHE, ciò che già ci può rendere orgogliosi….E non mi vergogno di essere orgoglioso di essere l’erede di tanti uomini che ci hanno ben rappresentato, sperando di poter evolvere ed essere anche io, a partire dai miei figli, motivo di orgoglio. Nono ho parlato di te e chiudo parlando di me: già il mio umile, piccolo, grezzo contributo al progresso lo sto dando e viene riconosciuto. Parlo soprattutto della scuola, di esperienze e pensieri che sono spunto di riflessione e che accettano il dialogo, anche quando il presupposto di partenza è irto di difficoltà….
kaiser souza
A differenza di te invece io ritengo che proprio nel nostro passato risiedano i problemi attuali per cui bisognerebbe cercare di ignorarlo se nn resettarlo e cercare di costruire un futuro che poco o nulla abbia a che fare con esso.
Ti faccio un esempio pratico ed attuale :
Conoscerai sicuramente il movimento dei pastori Sardi, quelllo guidato da Floris. Ora, la loro protesta è semplicemente assurda, ridicola e dannosa.
Assurda perchè pretendono che gli si paghi con soldi pubblici il loro lavoro evidentemente infruttifero perchè portato avanti con metodi arcaici e superati
Ridicola perchè , riaganciandomi al primo punto, viene portata avanti con metodi idioti ( bello spettaccolo sgozzare una pecora in mezzo alla strada) da un loro rappresentante degno del Barnum Circus
Dannosa perchè fanno identificare tutto un popolo con loro mentre la stragrande maggioranza di noi NON HA NIENTE A CHE FARE CON LORO.
Perchè i giovani Sardi se avessero la possibilità probabilmente continuerebbero anche a fare i pastori ma sono sicuro con metodi diversi e legati alle dinamiche di mercato.
Ora, per me il percorso verso l’ indipendenza passa attraverso diverse strade obbligate ed una di queste è la crescita economica non legata all’ economia italiana ma a quella mondiale e questo nn può più essere iddentificata con le elemosine di stato. E gente come quella invece rappresenta un ostacolo a questa via perche non permette di recidere il cordone ombelicale ( o nodo scorsoio, fai tu) con la penisola.
Bisogna evolversi, andare avanti e mollare tutto ciò che ci lega a un passato di dominati
Vittorio Sanna
da brividi la realtà che racconti…che non conoscevo così