I giovani fuoriquota obbligatori, l’età media nel calcio, è ANTISPORTIVO. Lo sport nella sua essenza insegna a metterti in gioco, aldilà dell’origine, aldilà dell’età, aldilà di qualsiasi diversa caratteristica. E’ il confronto ad armi pari, con regole comuni che dovrebbe caratterizzare l’insegnamento principe del fare sport. Rivolgendosi soprattutto a chi è giovane e attraverso lo sport deve comprendere le regole della società. Ma che lezione è privilegiare chi deve ancora imparare a mangiare il pane duro, deve imparare a conquistarsi con caparbietà un posto nella società. La tanto decantata meritocrazia liberale è messa in discussione da un comunismo per fascia d’età, che non può definirsi neanche tale. E’ un pastrocchio che imbratta ulteriormente il calcio. E’ l’applicazione di lobby che sembrano quasi dichiarare la natura di certi dirigenti, arrivati forse per lobby al compito che ricoprono. In un mondo in cui si devono recuperare i sani valori della corretta competizione l’ETA’ MEDIA è diseducativa, dannosa, cancerogena per il nostro calcio. Come lo sono in molte realtà i fuoriquota obbligatori da mandare in campo. Lo scivolo è per chi deve andare in pensione e non per chi deve inserirsi nel mondo del lavoro. IN CAMPO CHI MERITA!