(La lettera che Chico Forti non ha mai scritto e forse non scriverebbe mai alla città di Miami)
Hp scelto di diventare cittadino di Miami. L’ho scelto perchè MIami rappresentava per me la città della libertà, del divertimento, dello spettacolo. Non ho scelto la città del vizio. Volevo essere uno dei tanti investitori che a Miami hanno portato capitali, anche se i miei erano pochi investimenti iniziali. Miami mi ha tradito. Perchè in nome di quell’ideale che mi ero creato mi ha mostrato i denti aguzzi di un vizio che si è propagato. Con “Il sorriso della medusa” volevo affermare il senso di giustizia e libertà. Non volevo mettere in ridicolo nessuno. Dentro il mio film, la mia vita, ci stava un capitolo dei tanti sceneggiati televisivi in cui veniva vinta la corruzione. Sono finito dentro un film sbagliato. La mia storia vede la città del vizio prendere il soppravvento, soffocare la verità, ingrandire il fenomeno corroso che pensavo che Miami potesse estirpare. Ho sbagliato film. Avrei dovuto fare sistema, accettare con ipocrisia le verità ufficiali. Far finta di vivere in una città diversa. Avrei dovuto solo far finta. Omertà. Non avrei dovuto vedere niente e sentire meno. Come in un film, in altri film, in serie di film che continuano a creare la quotidianità, dappertutto e non solo a Miami. Ma, accettando questo, non vedo perchè mi sarei dovuto trasferire proprio qui. Il sorriso della medusa è diventato un pianto ininterrotto che va avanti da 13 anni. Continuo a sperare che qualcuno inserisca il lieto fine nel mio personale dramma. Un finale americano. Fondato sui più nobili principi che definiscono gli eroi, dal west fino ad oggi. Basterebbe poco. Basterebbe la ragione. Bastarebbe guardare, ascoltare, soprattutto, sentire. Perchè ciò che manca è proprio il sentimento, l’empatia, il porsi nei panni degli altri. Quel senso che ci rende uomini. Anche se il tentativo costante è di ritornare tutti bestie