Letta: “Tasse alte perché non tutti le pagano. La pressione diminuirà coi soldi degli evasori”. L’ammissione del furto che viene perpetuato a chi intende pagare le tasse. Non solo quanto gli spetta sulla base di criteri di giustizia, ma anche quelli che gli vengono rubati dalla “cassa sociale”. L’Italia è il Paese dell’ingiustizia. Non si cerca un criterio per fare in modo che paghino tutti, ma si preferisce far pagare il triplo a chi non può sfuggire, giustificando il “maggiorato tributo” con quello che è stato evaso da altri. La beffa è tripla: nel fondo comune mancano dei soldi non versati; quei soldi vengono richiesti a chi li aveva già messi; se per caso chi li mette non riesce più a pagare viene perseguitato da Equitalia che non solo gli chiede quanto manca (che non sarebbe dovuto) ma gli applica un ulteriore penale se non addirittura il confiscamento del proprio piccolo patrimonio (magari la casa), messo da patte al costo di raddoppiati sacrifici. L’Italia è lo STATO DELL’INGIUSTIZIA che ormai è diventato tanto normale che candidamente si rivelano le illogiche metodologie applicate. C’è il tanto per smettere di pagare tutti, per avviare una cacciata a suon di forconi. La banalissima tassa unica applicata sui prodotti di scambio e la possibilità di scaricare qualsiasi spesa permetterebbe di stanare chi sfugge. Ma è troppo semplice. Dove andrebbero a nascondersi i ladri? Forse tra coloro che teoricamente dovrebbero stanarli