Un giorno è il figliol prodigo che torna a casa e che può curarsi e allenarsi senza problemi. Lo stesso giorno era una ciliegiona di cui non si doveva tener conto e che si sarebbe aspettato. Il giorno dopo è un calciatore che non accetta un contratto stilato in gran fretta. Il giorno a seguire se ne riparlerà quando sarà in forma e nel frattempo è ospite del Cagliari. Poche ore dopo lascia un contratto firmato in bianco che è il preludio ad un viaggio a Tempio per stare nel gruppo. L’epilogo è un benservito che arriva improvviso e che costringe ad un uscita di scena clamorosa e teatrale. L’imprenditore non si discute: fa scelte nell’interesse dell’azienda. L’imprenditore però dica sempre così, perchè quando parla di figli, di amore, di passione si veste di concetti che tradisce puntualmente. Un imprenditore sprezzante del rispetto che il cuore lo poggia dentro il cassetto della scrivania per fare i suoi interessi. Perchè la Cagliari Calcio è un suo interesse, curato con profitto economico (anche questo tutto suo). Basta far credere di essere un benefattore. La passione è la nostra che con i nostri sofferti bilanci familiari facciamo sacrifici veri per il Cagliari. Ma conserviamo anche il rispetto reciproco.  Illusi che l’interesse del Cagliari  possa essere per tutti amore.