È rimasta per 23 anni nell’oblio, sotto una coltre di scarsa informazione sportiva che le Olimpiadi le celebra alla velocità di una gara. Ma anche se non vinci una medaglia, sotto i cinque cerchi devi arrivarci. Fabiola Piroddi è “il campione”, l’esempio che non ha genere e mette insieme uomini e donne perché si elevino un passo al di sopra. Un esempio di caparbietà, di abnegazione, spirito di sacrificio, passione e talento che sono alla radice dello Sport. Valori che creano giganti in grado di fare passi poderosi. È così che una bambina nata a Cagliari, padre di Capoterra e madre di Assemini, una delle famiglie Pireddu, si ritrova presto a Milano, per motivi di lavoro. E come un viaggio all’inverso verso Via Gluck, si ritrova a tenere legato il cordone con l’Isola solo per le vacanze, azzurre e assolate. La Snam Milano è la società  davanti a casa. Giocare, correre e divertirsi, per far esplodere quelle peculiarità della Giamaica del Mediterraneo, la Sardegna, che sforna velocisti in percentuale impressionante. Il mezzo fondo diventa la specialità di Fabiola che viaggia ai vertici nazionali fin da ragazzina, rappresentando l’Italia anche agli Europei. Si ferma e riprende. Nella seconda giovinezza è caparbia e testarda e per andare a Sidney 2000 deve battere tutte. I migliori tempi nei 400 sono suoi e la staffetta la elegge a Gigante dello Sport. Un traguardo voluto, cercato e tagliato a 32 anni.

Un’esperienza che ha ricordato stamane davanti ad alcuni giovani atleti, suoi concittadini, illuminando gli occhi, accendendo i sogni, facendo capire che attraverso i valori sportivi i sogni si realizzano. A rendergli onore e merito la Giunta Comunale con a capo il Sindaco Mario Puddu che ha preso in consegno un  grande frammento luminoso di memoria.  Fabiola Piroddi ha così gustato, emozionata, la celebrazione in patria. Tenendosi stretta la maglia dell’Atletica Assemini e il nome stampato nello zainetto. Non più una delle tante italiane andate all’Olimpiade, ma l’unica asseminese. Determinata a diventare un modello a cui ispirarsi. In questa corsa al passo del tempo dove sognare è ancora possibile. Dove la gloria è solo per chi conquista, detiene ed onora i migliori valori. Quelli che lo sport vero conserva all’interno del suo meraviglioso scrigno.