
CRAGNO, PAVOLETTI E BARELLA
- Maggio 19, 2019
- 0
Anche la matematica si è dovuta arrendere: il Cagliari è salvo. Ufficialmente con novanta minuti di anticipo, ma a seconda dei risultati altrui delle ultime due giornate si potrebbe scoprire anche un ampio anticipo.
Obiettivo minimo centrato
Solo con qualche brivido e rari momenti di vera crisi, come conviene ad una società che pianifica la sua strategia e la verifica passo passo. Il pensiero di aver sbagliato è passato una sola volta, ma in novanta minuti il viaggio della possibilità di cambiare si è consumato, da un tempo all’altro. Una vittoria di squadra si può dire, anche se poi per ciascuno c’è un’incidenza diversa
Alessio Cragno
L’individualismo del portiere ad esempio, non può essere trascurato. Tutta la fase difensiva ha poi un ultimo esattore e Alessio Cragno è stato il muro davanti alla porta che ha limitato in modo determinante i danni. Con un portiere dal rendimento medio il rischio di retrocessione sarebbe certamente cresciuto e contemporaneamente sarebbe diminuita la fiducia della squadra nel suo insieme. Difficile non riconoscere al portiere rossoblù il 33% della salvezza.
Leonardo Pavoletti
Sarebbe bello riuscire ad avere la percentuale al tiro di Leonardo Pavoletti. Sarebbe certamente da NBA. in una squadra dalla bassissima percentuale di occasioni gol, riuscire a segnare tanto, 15 gol in 31 partite, vuol dire diventare determinante. Non credo che sia un’offesa per nessuno sostenere che sulle spalle spolverate ad ogni gol dell’attaccante livornese ci sia un altro 33% di salvezza.
Nicolò Barella
La matematica ci lascia il 34% da spartire nella restante squadra. Se si pensa che almeno la metà di questa deve essere riconosciuta a Nicolò Barella, ecco che si capisce quali sono i giocatori che fanno da motrice al resto della squadra. La partenza di uno della triade sarebbe un colpo da incassare insieme alla relativa somma di denaro che no può non prevedere un reinvestimento immediato, di una parte consistente.
La squadra
Riconoscere questo non vuol dire sostenere che gli altri componenti della rosa siano stati a guardare. In difesa Cragno ha trasmesso fiducia e certezze anche ai difensori che hanno banchettato co la quota del portiere. Pisacane e Ceppitelli in particolare poche volte hanno sbagliato la partita. Così come è difficile non riconoscere l’abnegazione di Cigarini, Ionita, Faragò e Padoin. Ci vuole qualche garanzia in più sulle corsie esterne e nel reparto offensivo, strettamente legati nella loro produttività. Joao Pedro ad esempio ha sofferto il tipo di gioco compassato, molto spesso spalle alla porta, come avevano sofferto precedentemente Farias e forse anche Sau.
Il futuro
Ora si può tentare il colpaccio da sei milioni di euro, il decimo posto, che sarebbe stato più vicino se si fosse conservata la vittoria a Marassi. L’incentivo economico è stimolante e potrebbe essere immediatamente versato nella voce “mercato”. Per crescere è vero che serve il lavoro costante, ma ci vuole anche la giusta materia prima. Se giovane ed elastica è meglio di quella rigida e stagionata.