
CHICO FORTI, MACCHIA U.S.A.
- Luglio 9, 2013
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L’ennesima storia sbagliata di una società che è globalizzata verso il sopruso. Chico Forti paga il suo amore per la verità, quella che ha cercato nel Caso Versace. Una verità sconfitta dalle falsità, non poteva essere diversamente. La condanna che lo costringe a conquistarsi giorno per giorno un frammento di speranza, è frutto del potere, privo di ogni ragionevole logica. Un castello probatorio vuoto, desolatamente vuoto, che lo tiene rinchiuso da tredici anni. Lo stesso vuoto della sua cittadinanza italiana. Un marchio che invece di tutelarti talvolta ti complica la vita. Che l’Italia sia un paggio americano lo si è capito spesso quando a parti invertite, con colpe inequivocabili, i cittadini americani colpevoli in Italia sono stati incredibilmente assolti. Chico Forti lotta ogni giorno per mantenersi in vita. La sua libertà vale il pianto di figli che non ha visto crescere. Il suo vivere è aspettare di poter carezzare il mondo che ama. Non sono vendette o riscatto. Sono solo diritti umani. Sono le più grandi ricchezze che l’ignobile prepotenza della falsità gli ha portato via. Se fossi un orgoglioso cittadino americano sarei ancor più affamato di verità, per ripulire il principio di giustizia e libertà sui quali si fondano gli Stati Uniti, imbrattati da tale sentenza. Gli Stati Uniti che hanno accolto gli emigranti del mondo alla ricerca di un mondo migliore. Chico Forti libero è un impegno morale per un solo uomo che rappresenta chiunque. È la verità che riprende valore dando contenuto all’universale principio della libertà: “cercate la verità e la verità vi farà liberi”.
Grazia Casu
Assurdo…l’Italia non tutela i propri cittadini..non quanto l’America
claudio giusti
Desolante retorica per un truffatore assassino.
Vittorio Sanna
Sono qui disposto ad ascoltare su che cosa si fonda la tua valutazione. Per quanro mi riguarda non ho dogmi e la revisione delle mie convinzioni non ritengo sia eventualmente motivo di vergogna. L’importante che si cerchi la verità. Quale è la tua ?
claudio giusti
In un caso giudiziario ci sono molti modi di mentire e gli amici di Chico Forti li hanno utilizzati tutti. Hanno nascosto i fatti, li hanno ignorati, distorti e inventati. Hanno ingigantito dettagli irrilevanti. Hanno creato un inesistente diritto penale americano. Hanno prodotto una gigantesca montagna di frottole dietro cui celare l’evidente colpevolezza del loro protetto. L’hanno potuto fare grazie all’incapacità della nostra classe dirigente
Vittorio Sanna
I diversi pareri sono accettati. L’importante è che siano supportati da elementi concreti. Quelli che finora ho trovato mi portano ad una valutazione ma se voi ne avete degli altri non avete che da esporli. Non sono vittima di nessun dogma
claudio giusti
maremma maiala che cazzate! questo arriva?
Vittorio Sanna
Dovrebbe chiedere scusa…
claudio giusti
bene, arriva, quelli precedenti non entravano.
Ripeto: quelle chicchiane sono solo una vergognosa montagna di bugie. Forti è un bugiardo, un truffatore e un assassino (tecnicamente è un felony murder) e sono sempre disposto a spiegarlo in campo aperto
claudio giusti
dimenticavo: cercate astrangefruit
claudio giusti
Come sono veramente andati i fatti.
Nella ricostruzione fatta dal giudice Matassa gli avvenimenti si svolgono in maniera totalmente diversa. Forti mente sull’arrivo di Dale Pike per quattro giorni e lo fa “fino al momento in cui l’evidenza degli accertamenti della polizia non lo obbligò ad ammetterla”.
Enrico Chico Forti si incontra con Dale Pike alle 18.00 di domenica 15 febbraio 1998. Salgono in macchina e Pike non sarà più visto vivo. Forti si dirige immediatamente a sud, verso la spiaggia dove 24 ore sarà trovato il cadavere, mentre avrebbe dovuto prendere la direzione opposta. Forti afferma che durante il tragitto Pike telefona da una stazione di servizio (l’unica al mondo senza video sorveglianza) e chiede di essere portato al Rusty Pelican, ma non spiega perché non abbia offerto il suo telefonino e perché non si sia poi preoccupato di rintracciare il numero chiamato dalla vittima. Alle 19.16 telefona alla moglie da un posto a due passi da quello dove sarà trovato Dale Pike morto e dice che non è arrivato. Versione che manterrà nei tre giorni successivi con tutti: con suo suocero, con Knott, con il suo avvocato, con il padre della vittima cui consiglia di interessare l’Interpol, ecc.
Mercoledì 18 febbraio ore 17.30, Chico Forti arriva a New York per incontrare il padre della vittima Anthony Pike in aeroporto. Non trovandolo (perché è sotto protezione della polizia) telefona alla signora Fredericks da cui apprende dell’assassinio di Dale, ma non ne sembra stupito. Torna a Miami, chiama Gary Schiaffo e gli dice che non ha incontrato né Dale né il padre. Non si spiega perché non abbia invece interpellato il suo famoso avvocato civilista, il senatore Paul Steinberg. L’indomani, giovedì mattina, telefona alla centrale di polizia e anche in questa occasione mente dicendo di non avere incontrato la vittima Dale Pike: posizione che manterrà anche la sera, quando si reca personalmente in centrale. Nessuno gli ha mentito, nessuno ha tentato di spaventarlo. Forti mente alla polizia come ha mentito a tutto il mondo.
Venerdì sera Forti torna in centrale, non per ammettere la sua bugia, ma per continuare la recita. Continua a mentire sull’arrivo di Dale Pike anche dopo l’arresto e “solo quando comprese che la polizia aveva le videoregistrazioni degli arrivi all’aeroporto di Miami e la prova di una chiamata in uscita dal suo cellulare (da una zona non lontana dal luogo dell’omicidio) allora ammise di avere prelevato Dale.” Solo a questo punto gli raccontano la balla dell’assassinio di Anthony Pike.
Vittorio Sanna
Questa ricostruzione si trova in qualche documento ufficiale?
claudio giusti
nell’unico testo a nostra disposizione: il libro di Matassa
Vittorio Sanna
Mi permetta, ma ora sono in una posizione di dubbio assoluto verso l’uno e verso l’altro: la ricostruzione di Matassa è solo in un libro o è anche atto processuale. Dal mio punto di vista cambia tanto, visto che finora ho avuto a che fare con “documenti” del tutto diversi… Quali sono gli atti processuali e non le ricostruzioni di parte.
Vittorio Sanna
Mi permetta, ma ora sono in una posizione di dubbio assoluto verso l’uno e verso l’altro: la ricostruzione di Matassa è solo in un libro o è anche atto processuale. Dal mio punto di vista cambia tanto, visto che finora ho avuto a che fare con “documenti” del tutto diversi… Quali sono gli atti processuali e non le ricostruzioni di parte? Non mi fido più della “letteratura”
Vittorio Sanna
Mi dica anche chi rappresenta e perchè si prende cura del caso di Chico Forti… Ho letto altri suoi interventi e mi pare che avesse dei dubbi sull’innocenza di Forti e non delle certezze sulla colpevolezza…Lei Sto arrivando! che per l’ergastolo sarebbe necessario almeno un pizzico di certezza? Certo che lo sa
claudio giusti
la questione è semplicissima. I chicchiani pretendono che accettiamo l’innocenza del Forti coma dogma di fede e chi fa domande viene irriso e minacciato. Io mi vanto di essere l’italiano più preparato sul diritto penale americano e trovo irritante sia le incredibile bugie chicchiane che la loro strafottenza. Non sono certamente disposto ad accettare lo stupido servilismo dei nostri media e dei nostri politici.
Vittorio Sanna
Ho letto con attenzione e la sua ricostruzione incrementa ogni ragionevole dubbio. Devo dire che il contraddittorio è assolutamente stimolante. L’incertezza rimane, anzi cresce. Credo che questo sia utile per capire più a fondo il caso. Senza volerlo forse, ci permette di sentire la difesa e l’accusa. Rimangono tante teorie, nuovi indizi ma poche prove. Non crede?
claudio giusti
se i chicchiani pubblicassero gli atti del processo non ci sarebbero dubbi sulla colpevolezza del Forti
Vittorio Sanna
Si mette in dubbio l’innocenza assoluta ma non si dimostra la colpevolezza. A me pare così anche se effettivamente le sue osservazioni e precisazioni danno una luce diversa al caso.
claudio giusti
guardi che la colpevolezza del Forti è stata dimostrata davanti a una giuria in un lungo e regolare processo e i sei tentativi d’appello sono stati così patetici da non meritare nemmeno un rigo di diniego. Solo in Italia è possibile tenere in piedi un caso basandosi esclusivamente sulle affermazioni degli amici del condannato e senza che vi sia il più piccolo indizio
Vittorio Sanna
Sa , Signor Giusti, io purtroppo non credo nell’infallibilità della giustizia americana, e purtroppo abbiamo dimostrazione di questo anche nella cronaca odierna, e pertanto giudico il suo operato su quello che concretamente emerge. Lei mi ha fornito una serie di indizi che mettono in discussione l’innocenza ma così come non ho dogmi da una parte non li ho neanche dall’altra e le prove, salve altre informazioni, non mi sembrano giustificare la sentenza d’ergastolo. Non parto dal presupposto che gli Americani siano infallibili, anzi. E forse questo mi condiziona. Ripeto, Ledi però mi ha fornito quesiti ulteriori atti a chioarire la vicenda, ma non determinare la certezza di colpevolezzaLa ringrazio dell’intervento e spero che abbia capito che non tutti hanno il paraocchi, nè in un senso, nè nell’altro
Vittorio Sanna
Elementi, comunque di cui non trovo riscontro nei documenti…
claudio giusti
nemmeno io credo all’infallibilità della giustizia umana e americana. Vedo che lei fonda i sui giudizi sulle spudorate menzogne chicchiane e mi chiedo se le sue fonti d’informazione siano sempre così inaffidabili
Vittorio Sanna
Lei ha serie difficoltà ad accettare che non tutti possano credere alla sua versione. Sono stato ad ascoltarla, ha esposto la sua teoria, le ho chiesto delle prove che la sostenessero, mi ha citato un libro scritto da chi necessarfiamente deve difendere il suo operato, e chiude il suo discorso offendendo. Ma non mi aveva detto che quelli che lei chiama “chicchani” ad offendere? E’ partito dal dirmi che non credeva all’innocenza di Forti per arrivare alla certezza della sua colpevolezza (senza alcun dubbio alcuno) ma sempre senza prove. E siccome io non sono convinto della colpevolezza sono uno che “crede alle menzogne” e che si pone il dubbio che fondi “la mia professione” su fonti che unilateralmente giudica “inaffidabili”. Credo che Lei dimostri con questo prepotenza e poca educazione che per altro era trapelaya con il messaggio in cui già inveiva solo perchè ancora non avevo visto e quindi approvato il suo commento (condizione del blog per gli interventi di chi non conosco e deve essere accettato per la prima volta) . MI dispiace ma così facendo alimenta ancor di più il dubbio che Lei sia poco sereno e quindi inaffidabile
claudio giusti
guardi che di inaffidabile c’è solo chi accetta passivamente qualsiasi idiozia. Un giornalista si dovrebbe informare, dovrebbe chiedere (le posso fare un elenco di giuristi anglosassoni alcuni dei quali conosco personalmente) a un esperto se le affermazioni dei chicchiani hanno senso. E senso non ne hanno. Non
eiste che un giudice dica che ha emesso una condanna sulla base di una sensazione, perché non è lui che condanna, ma la giuria. Non è vero che la mancata testimonianza faccia chiudere all’accusa il processo. non è vero che Forti sia stato prosciolto all’accusa di truffa. non è vero che la polizia debba leggere i diritti Miranda a un sospettato. eccetera eccetera eccetera. La prossima volta si informi prima di prendere le difese di un bugiardo, truffatore e assassino.
Vittorio Sanna
Senta mi ha già esposto le sue osservazioni, ho preso atto del suo punto di vista, delle eventuali debolezze della difesa…Ma siccome parto dal presupposto che per condannare qualcuno è necessario avere delle PROVE e lei non è in grado di fornirle pur avendo ricostruito una versione che può sostenere l’accusa, NON MI BASTA PER DIRE che Forti è un bugiardo, un truffatore e un assassino. A ME NON BASTA. Se lei non sa accettare che ci sia qualcuno che non la pensi come lei e chi non la pensa come lei deve essere necessariamente disinformato, incapace e quant’altro. credo che LEI ABBIA BISOGNO D’AIUTO perchè mi risulta che la libertà di opinione, di deduzione, non possa essere piloltata da NESSUNO, LEI COMPRESO. E visto che insiste con l’insultare la gente (meno male che erano gli altri a insultare lei) il mio senso di ospitalità finisce qui. Per un semplice motivo: PERCHE’ NON VOGLIO SCENDERE AL SUO LIVELLO, a tutela della serenità e della pacatezza con le quali si scambiano le opinioni tra persone civili. Grazie e arrivederci