
CHI HA PAURA DI ESSERE SARDO?
- Giugno 30, 2017
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Capisco i bambini che temevano il lupo cattivo. O gli uomini che temono la morte. O anche chi teme i cani o i ragni. Ma i Sardi che temono di essere sardi, mi mancava. Dovunque vai per il mondo, se incontri chi sa dove è la Sardegna, fatalmente ti dirà: “Tu sei Sardo”. Non passa nella mente di alcun straniero definire italiano chi arriva dalla Nostra Isola. Basta conoscerne la geografia se non si conosce la storia. Ciò che si conosce di più della Sardegna sono le spiagge, e va bene. Per arrivarci devi traversare il mare, nessun contatto terrestre con il Continente. Siamo abitanti di un’isola che si chiama Sardegna. Quindi, Sardi. Si stendono di lato due penisole, quella iberica a ovest e quella italiana a est, ma sono penisole. Non possiamo definirci iberici o italiani. Lo conferma anche la storia che molto prima della fondazione dell’Italia affonda le sue radici addirittura in civiltà del tutto indipendenti e autoctone. E prove archeologiche ce ne sono a migliaia. Solo nuraghi, sono circa settemila. Ci distinguiamo per caratteristiche climatiche. Addirittura abbiamo una microflora mediterranea unica, effetto della storia della nostra terra, fatta di disboscamenti, incendi, vento e aridità. Siamo annessi all’Italia solo politicamente. Sardi costretti ad appartenere all’Italia. NOn lo abbiamo mai scelto. Siamo stati ceduti come merce ai piemontesi. Utilizzati come marchio dagli stessi Savoia che poi hanno sottomesso altre porzioni d’Italia fino a creare uno Stato. Ma siamo Sardi. Chi ha paura di dirlo o anche che si dica è chi da questo matriarcato poppa e specula. Hanno paura di essere Sardi molti dei parlamentari che hanno acquisito privilegi di sistema. Hanno paura di riconoscerlo i tanti assistiti che preferiscono piangere piuttosto che rimboccarsi le maniche. Temono di perdere latte matrigno anche coloro che vivono di sovvenzioni pubbliche e tengono rigorosamente il cappello in mano e la schiena china. È inutile aver paura di essere Sardi. Lo siamo, è una fatalità, e chiunque non ha interesse diverso a farlo, ci chiamerà “sardi” e ci identificherà con i simboli caratteristici, dalle pecore quando ci vogliono offendere “secondo loro”, ai nuraghe, alle spiagge, al porchetto, a Gigi Riva. Anche Gigi Riva è Sardo. Ma non solo non ha paura a dirlo: lo ha detto lui prima di altri, con orgoglio. E non avendo paura di non essere considerato dagli italiani. Tutti a livello internazionale ci considerano “sardi”. A parte chi si è venduto l’identità credendo di potersi nascondere o di conquistare chissà quale privilegio sociale