[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=bQn4V-P32Ks[/youtube]I suoni sono tutti cupi e lasciano vittime. Il dramma è concreto e immediato quando sono le bombe a falciare vite umane. Anders Breivik è uno dei tanti diversi prodotti della sub cultura che si inabissa nella follia. Confonde realtà e finzione, non distingue più il mondo virtuale della play station da ciò che gli si muove intorno. E’ stato divorato dai confini di un monitor dove le elaborazioni finiscono per essere tanto raffinate da sembrare vere. Soprattutto se il vero non lo vive, se non ha sviluppato l’appartenenza sociale.  Mario Borghezio è un altro prodotto della sub cultura, vittima anche in questo caso di un mondo virtuale.  Perchè non può essere definita realtà il mondo pitturato per giustificare le cose che non vanno. Non si può identificare in una sola componente il risultato di una società che non riesce a trovare equilibrio, a valorizzare le diversità. Anche la concezione del suo mondo ha confini stretti. Corrispondono teoricamente a quelli di piccole aziende che lavorano sodo e che poi sono salassate, tanto da non trovare stretto legame con il guadagno. Pensare che extracomunitari e terroni siano i parassiti è un modo per non guardarsi allo specchio perchè i parassiti sono dentro ciascuno di noi. Dentro. Non dipende dalla pelle o dal luogo di nascita. Sono problemi che non si risolvono con lo spostamento dei Ministeri. Bisogna spostare la focalizzazione dell’economia. Bisogna ritornare alle potenzialità e ai bisogni concreti. Se si pensa al pane si pensa già al prodotto di ciò che serve realmente. Serve il lavoro. Il lavoro si produce se c’è  richiesta, se il mercato si ritrova a dover produrre merci. Per produrre merci c’è bisogno che ci siano maggiori acquisti. Per esserci maggiori acquisti ci deve essere distribuzione del reddito. Quindi, lavoro. Il collasso è l’accumulo di denaro. Perchè i pochi che  ne hanno troppi non hanno il bisogno di spenderli in beni che producono lavoro. Sono i beni primari e secondari che creano mercato e le soglie dell’accumulo ha varcato qualsiasi limite naturale, spezzando la nostra catena alimentare. Portando al crack.  Dagli Stati Uniti potrebbe arrivare dovunque. Chissà non sia questo a riportare le sane regole dell’equilibrio. Mentale, economico e geografico.