Avrei poco da dire perchè il potere comunicativo del calcio è già da un paio d’anni che riconduce a temi socialmente più profondi. La Sardegna sta riaffermando la sua identità e la vicenda “stadio” è solo il clamore superficiale di un  movimento che si sta proiettando verso l’autonomia reale. Difficile da far digerire alle mafie che hanno deciso la nostra sorte per decenni.  Il conflitto che inizialmente era solo culturale e storico, patrimonio di pochi pionieri, ora si estende a campi che riguardano l’economia e quindi la politica. Troverei strumentale entrare nel merito della schermaglia del giorno. Mi piace invece ribadire un concetto già espresso: pocos, locos ma fortza paris”. Custa est s’ora: barone sa tirannia!