
Attacco alla storia
- Settembre 11, 2011
- 7
Godere all’inverosimile nell’urlare i goooolllll della vittoria all’Olimpico presuntuoso. Vincere contro i Romani è quasi riprendere un discorso interrotto 1700 anni or sono. Il nostro Amsicora non è un mercenario pur essendo figlio di Romani. E’ un Sardo d’adozione che nell’Isola è diventato Giudice delle partite con la Capitale. Si chiama Daniele Conti. E’ il capitano. E’ colui che traccia la strada. Anche l’anno scorso il primo gol del campionato porta la sua firma. Anche l’anno scorso era un giorno di settembre in cui la Roma si sbriciolò. Ma nell’arena del calcio non accadeva da tanto tempo. Gli eroi di allora portano nomi epici perchè l’epica si sta per arricchire. I gol di Riva, il padrone dell’Olimpo, e quelli di Brugnera che sta per cedere il testimone del calciatore con più presenze in rossoblu. Proprio a Daniele Conti, simbolo di oltre un decennio di contraddizioni, di sconfitte e dolore, di riscatto e gioie. Urlare all’Olimpico dove si zittiscono i blateroni. Urlare all’Olimpio dove neanche i leoni riescono a mordere. Dove gli arbitri non vorrebbero fischiare una fine che non hanno mai visto. E’ un altro capitolo di storia ed eroi. Alcuni dal nome punico, perchè El Kabir viene da terre nordafricane. Affacciandosi per primo tra i tanti nomi nuovi che si spera possano garantire un luminoso futuro.
Andrea
Forza Casteddu! Forza Vittorio! Con te gli articoli sportivi diventano quasi poesia!
Giulio Farina
la corsa di Conti sotto i tifosi sardi è stata quasi commovente!
Gigi
Ciao Vittorio, ho composto un poema epico per l’occasione, anche su Facebook…
“Del figlio di Bruno cantami, o diva
Di Daniele, e della sua storia
Che in tempi di crisi e aumenti di IVA
Riempie i cuori sardi di onore e gloria
E dell’amicizia con il marocchino
El Kabir Mostafa, tozzo e potente
Piccolo,ma con un grosso zucchino
Come tutti i maschi della sarda gente
Nella trasferta in terra di Roma
Ritorno per l’uno, la prima per l’altro
Diedero prova più che d’esser muli da soma
Di esser il geometrico e lo scaltro
In campo i due diedero battaglia
Per un buono primo tempo, e assai meglio il secondo
E i giallorossi, come un fuoco di paglia
Ardevano e sudavano, girando a vuoto e in tondo
Sardi d’adozione, le usanze impararono
Del rispetto, del formaggio e anche del vino
Che a tutta la squadra trasmetterono
E dell’amore, talvolta con le donne, talaltra con l’ovino
Cosicché, per la vittoria nel recupero fatale
Ch’essi desideravano più di ogni cosa
Non trovando altra donna o pecora laziale
In due s’inchiappettarono la povera lupa boriosa”
@Gigi Carreras 2011
maria angela cadau
El Kabir…punico…come Amsicora (quello vero)!
Buongiorno gente rossoblù…
lisa
Grazie Vittorio!ieri ero al mare e sentivo la partita alla radio..ahah al goal di Conti ho lanciato un urlo che ho fatto spaventare un po’ di ombrelloni vicini.Direi che ieri abbiamo PARZIALMENTE riscattato la famosa partita a Rieti.. Speriamo arrivi il bel gioco
AndreaP.
Una vittoria che da morale…anche se il gioco è stato cosi cosi..speriamo che i nuovi si inseriscano e acquisiscano la mentalità del calcio italiano…SABATO CONTRO IL NOVARA E’ IL VERO BANCO DI PROVA…perchè giochiamo in casa e dobbiamo imporre il nostro gioco..
Villacidrese
Oh, se vinciamo contro il Novara andiamo primi! Ahahah 😀