Godere all’inverosimile nell’urlare i goooolllll della vittoria all’Olimpico presuntuoso. Vincere contro i Romani è quasi riprendere un discorso interrotto 1700 anni or sono. Il nostro Amsicora non è un mercenario pur essendo figlio di Romani. E’ un Sardo d’adozione che nell’Isola è diventato Giudice delle partite con la Capitale. Si chiama Daniele Conti. E’ il capitano. E’ colui che traccia la strada. Anche l’anno scorso il  primo gol del campionato porta la sua firma. Anche l’anno scorso era un giorno di settembre in cui la Roma si sbriciolò. Ma nell’arena del calcio non accadeva da tanto tempo. Gli eroi di allora portano nomi epici perchè l’epica si sta per arricchire. I gol di Riva, il padrone dell’Olimpo, e quelli di Brugnera che sta per cedere il testimone del calciatore con più presenze in rossoblu. Proprio a Daniele Conti, simbolo di oltre un decennio di contraddizioni, di sconfitte e dolore, di riscatto e gioie. Urlare all’Olimpico dove si zittiscono i blateroni. Urlare all’Olimpio dove neanche i leoni riescono a mordere. Dove gli arbitri non vorrebbero fischiare una fine che non hanno mai visto. E’ un altro capitolo di storia ed eroi. Alcuni dal nome punico, perchè El Kabir viene da terre nordafricane. Affacciandosi per primo tra i tanti nomi nuovi che si spera possano garantire un luminoso futuro.